Rassegna storica del Risorgimento

1859 ; INGHILTERRA ; MALMESBURY, JAMES HOWARD HARRJS, LORD
anno <1956>   pagina <52>
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52 Barry Hearder
rappresentanza piemontese al Congresso: entrambi richiesero al governo di Torino di inviare Massimo d'Azeglio o Minghctti. *)
Malmrsbury si interessò alla scelta della città che avrebbe dovuto accogliere il congresso; la cosa lo concerneva personalmente, data la possi­bilità della sua partecipazione. Era in favore di Aix-la-Chapelle, ma Gor-chakov espresse grande ripugnanza per quella città. Chiese a Mabnesbury, come un favore personale e privato, di accettare come sede Ginevra, che era superiore per conforti e convenienze personali. 2) È chiaro da tale richiesta che il governo russo era serio nella sua proposta di un congresso. Il governo austriaco preferiva Roma, ma Malnicsbury si oppose a quella scelta, e alla fine di un dispaccio aggiunse di sua mano: it would be for other obvious rcasons objeotiouable to meet in any other town of Italy. *) In questo era coerente con la sua generale convinzione che il congresso doveva essere una corte di grandi potenze, non influenzato da agitazioni popolari, in Italia o altrove. Più tardi fissò la sua scelta su Wiesbaden, e cercò di orga­nizzare là un incontro per il 30 aprile.4) Ma dovette nuovamente ritornare sulla sua decisione, quando gU fu fatto presente che Wiesbaden era troppo vicina a Francoforte, sede di troppi diplomatici intriganti. 5)
I preparativi per il congresso alla fine si arenarono sulla questione del disarmo, quando il problema delle rappresentanze non era stato ancora risolto. La soluzione di compromesso proposta da Malrncsbury, che cioè tutti gli stati italiani dovessero partecipare, ma unicamente in funzione di consu­lenti, si era dimostrata inaccettabile sia per Cavour che per gli altri stati italiani, Antonelli aveva rifiutato l'invito al congresso. Il Papa aveva espresso a Napoleone il suo rammarico all'annuncio di un congresso in cui due potenze protestanti, una potenza scismatica, e due potenze cattoliche nemiche tra di loro, avrebbero dovuto convocare lui, il Papa, a render conto degli atti compiuti nell'esercizio della sua sovranità. 6) Malmesbury aveva telegrafato a Odo Russell, a Roma, di essere sinceramente dispiacente per la decisione del Papa, aggiungendo:
If the Cardinal wìshes to averi a War of opinion and national katreds in Europe, he ivill assist in promoting the Congress.7)
Ma non vi era stata risposta alcuna al suo appello, e la questione della rappresentanza fu lasciata in disparte durante la tempesta finale sul disarmo.
In questa tempesta finale un raggio di speranza fu gettato dalla mis­sione a Londra di Massimo d'Azeglio. È probabile che nel mandarlo a Lon­dra, Cavour si preoccupasse soltanto di assicurarsi la simpatia inglese nella
1) Carteggi e documenti inediti di Emanuele d'Azeglio, Voi. II (stampato ma non pubbli­cato), a mira di Adolfo Colombo; No. 402, d'Azeglio a Cavour, 18 aprile 18S9.
2) F. 0. 65-535, No. 104, telegramma in elfi, personale, Crampton a Malmesbury, Pietroburgo, 25 marzo 1859.
*) A. P. Italy, p. 138; No. 120, Malmesbury a Lumia, F. 0., 19 marzo 1859; la minuta si Uova in F. 0. 7-562, No. 152.
*) F. O. 7-562; No. 191, telegramma in cifra,Malmesbury a Loftus, F. O., 2 aprile 1859.
5) F. 0. 64-471; No. 120. telegramma, Malmesbury a Bloomfleld, F, 0., 4 aprilo 1859.
6) BIANCHI, N., Storia documentata detto diplomazia europea in Italia dall'anno 1814 all'anno 1861, Torino, 1865-72, Voi. Vili, pp. 47-48.
7) F. 0., 45-69; No. 29, telegramma in offre, Malmesbury a Odo Russell, F. O., 3 aprile 1859,