Rassegna storica del Risorgimento
1859 ; INGHILTERRA ; MALMESBURY, JAMES HOWARD HARRJS, LORD
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54 Harry Hearder
quell'occasione la richiesta si inseriva naturalmente nelle trattative per ili disarmo. La sua proposta finale a Malmesbury non includeva la Prussia, ed era fatta indipendentemente da altri negoziati. Malmesbury rifiutò questa seconda richiesta come aveva fatto per la prima. La forma della sua risposta, che fu consegnata in una nota ad Apponyi, offese Buoi; ma Malmesbury lo assicurò che non vi era intenzione di offesa, e che neither the reguest nor the refusai will he mode public.x) Egli tenne fede alla sua promessa, e non incluse nel suo Blue Book i dispacci sull'argomento, che pure avrebbero contribuito a dimostrare la sua imparzialità di mediatore.
Il giorno stesso della sua risposta a Buoi, egli scriveva privatamente a Berlino in tono ben diverso. Sperava ancora di ottenere che l'Austria accettasse un plenipotenziario del Piemonte al congresso, e dichiarava ohe se l'Austria avesse rifiutato, she must be cursed by ali mankind for a brutal and unparalleled obstinacy. E proseguiva: If Austria does refuse our fair and final proposal... We shall not only withdraw front this controversy, but hereafter be obliged (should Austria attack Sardinia for not disarming), to defend Sardinia from invasion and conquest... So angry is the Cabinet at the idea of an Austrian refusai that I believe the advent of Palmerston and John Russell wiU not be required to moke us aet with the Prendi.2)
Queste parole furono scritte privatamente e in un momento di esasperazione; Malmesbury doveva accorgersi che per l'Inghilterra, come atto di concreta politica nazionale, una guerra contro l'Austria non sarebbe stata né giustificata né fattibile. Ma le sue parole non erano state quelle di un partigiano dell'Austria.
H prof. Valsecela ha notato che Francia, Austria e Piemonte accettarono provvisoriamente le proposte di pace di Malmesbury, solo perchè ciascuno voleva evitare di accollarsi la responsabilità di una guerra.s' Vista in questa luce, la battaglia diplomatica del marzo e dell'aprile del 1859 appare unicamente come un tentativo di definire il futuro aggressore. È chiaro dal linguaggio usato da Malmesbury che egli stesso a volte vedeva la situazione sotto questo aspetto. Man mano che le trattative procedevano, egli attribuì la responsabilità di preservare la pace ora a Vienna ora a Torino. Ma sperava che entrambe le parti avrebbero evitato la guerra piuttosto che essere indiziati come aggressori. Non poteva prevedere che in ultima istanza il governo austriaco avrebbe tagliato corto alle trattative, ignorato i suoi consigli, sacrificato la buona volontà dell'Europa e mandato a Torino un ultimatum che corrispondeva ad una dichiarazione di guerra.
Già il 16 aprile, Malmesbury affermò di aver visto una copia del dispaccio che doveva contenere l'ultimatum austriaco. 4) Non fu consegnato ufficialmente a Torino fino al 23, e in quel giorno Malmesbury fece un
1) jP. 0. 7-563; No. 272, confidenziale, Malmesbury a Loftns, F. 0., 20 aprii 1859.
2) F. 0. 356-32; Carteggi di Lord Bloomfield, MiniBtro britannico a Boriino; personale, Malmesbury a Bloomfield, 20 aprilo 1859.
3) VAZSECCHX, F., La nudiation europea e la definizioni) déWaggrossore alla vigilia della guerra del 2859, in Rassegna Storica del Risorgimento, ghigno 1937.
*) F. 0. 67-240; No. 11, telegramma La cifra Malmesbury a West, F. 0., 16 aprile 1859.