Rassegna storica del Risorgimento
1859 ; INGHILTERRA ; MALMESBURY, JAMES HOWARD HARRJS, LORD
anno
<
1956
>
pagina
<
57
>
La politica di Lord Malmesbury verso VItalia, ecc. 57
toas certain to happen tvithin Iwo months) England would join France and Italy, and Buoi accordingly rushed into War. *)
Questa interpretazione a posteriori è naturalmente ingenua e stravagante. Ma Malmesbury non aveva del tutto torto nel presumere di aver influenzato la politica di Napoleone dorante le trattative per il congresso À partire dalla proposta iniziale dei quattro punti, Malmesbury aveva tessuto un'intricata rete diplomatica) una rete che fu distrutta soltanto dalla maldestra azione dell'Austria. Londra aveva mantenuto l'iniziativa dorante i negoziati per il congresso. Ad un certo punto Gorchakov aveva proposto a Schleinitz che tatti gli accordi preliminari per il congresso avrebbero dovuto essere affidati ai rappresentanti delle potenze a Londra. Malmesbury acconsentì prontamente, e probabilmente considerò la proposta un riconoscimento della propria energia.z)
Buoi per suo conto, aveva suggerito che una conferenza per il disarmo dovesse riunirsi a Londra.3) E dunque vero che Malmesbury rimase al centro delle discussioni: la sua convinzione di poter prevenire la guerra era perciò abbastanza giustificata, e così pure la sua disperazione quando il tentativo fu improvvisamente stroncato.
La sera del 21 aprile, quando la notizia dell'ultimatium austriaco raggiunse Londra, Malmesbury aveva alcuni ospiti a pranzo, tra i quali Mas-anno ed Emanuele d'Azeglio e Sir James Hudson. La compagnia pranzò in un'atmosfera rattristata da presentimenti di guerra, rotta soltanto una volta da un aneddoto narrato dall'ospite. *) Dei quattro uomini, soltanto Emanuele d'Azeglio potè provare soddisfazione all'annuncio di una guerra imminente. Soo zio Massimo aveva considerato la propria venuta a Londra come una missione di pace; egli diede il suo leale contributo alla guerra quando essa scoppiò; tuttavia la sera del 21 aprile dovette provare un senso di fallimento personale. Anche Hudson era deluso che Cavour avesse cercato l'aiuto della Francia, mentre l'influenza inglese a Torino era diminuita. Ma più di tutti, Malmesbury aveva ragione di rammaricarsi. La sua carriera aveva raggiunto il suo apice in circostanze sfortunate. Le sue vedute personali sull'accaduto erano semplici:
England, having no interest in the Italian Question, bas consented to take an aciive part in negotiations for its settlement,. in order thereby to promote the intercsts of humanity, and to avert from the Peninsula, per-haps from Europe at large, the calamities of a dcadly warfare... .
Ma nell'eventualità di un insuccesso, com'egli aveva previsto:
Great Britain must retire from a scene in which she can no longer act either a usefol or a digniflcd part; and she will leave to those who have refosed her friendly services, to answer before God and man, for a war under-taken witbout a cause, and justìfied by no principle whatever. 5)
J) Carteggio BeaconsGoId; MalmcBbury n Distarli, Stratford Placo, 21 febbraio 1871.
2) F. O. 65-532; No. 134, Mauneebury a Cratnpton, F. 0., 6 aprile 18S9. Minuta autografata di Malmesbury.
3) AtuwSrtige Politili Fretusmia, ecc.. Voi. I, p. 374; telegramma, Werther a Scbloinitg,
Vienna, 29 marzo 1859.
*) MALMESBOTY, op. dt p. 480.
5) A. JP. /lo/y, p. 264; No. 299, Malmesbury a Cowley, F. O., 13 aprile 1859.