Rassegna storica del Risorgimento
1869 ; ECONOMIA ; FINANZA
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Fernando Manzoni
Bologna lina riunione il 26 dicembre *) in cui deliberarono, all'unanimità meno uno, di accettare le convenzioni col Fisco e di riscuotere la tas6a, e molti inclinavano a credere che grazie agli accordi fra governo e mugnai si sarebbero potute fare agevolazioni ai contribuenti. H Prefetto non avrebbe perciò mai sospettato che si stesse per manifestare un cosi vasto incendio. Di fronte alla violenza dei contadini però i mugnai mutarono completamente consiglio e dissero che sarebbero piuttosto morti di fame prima di esporsi all'ira popolare.
U primo tumulto notevole scoppiò soltanto il 2 gennaio a Medicina 2) ove al suono delle campane a stormo un imponente movimento popolare costrinse il Municipio a dare l'ordine ai mugnai di macinare senza tassa. A Castenaso e Bndrio insulti ed atti violenti agli amministratori comunali; nella prima località il segretario comunale e il cursore furono presi in ostaggio dai rivoltosi e dovettero la vita alla presenza di spirito di due carabinieri, che li sottrassero al furore dei tumultuanti e si rinchiusero insieme a loro nella casa comunale ove restarono sino a notte assediati. A S. Lazzaro, S. Tommaso, Quaderna, S. Giorgio suono a stormo di campane.
A S. Donnino 3) i contadini appiccarono il fuoco all'Archivio e distrussero tutti i registri e gli atti pubblici; a Bentivoglio si impossessarono del Sindaco e lo forzarono a scrivere una protesta contro l'imposta, nel tumulto alcuni carabinieri furono percossi e il brigadiere colpito al capo da un nodoso bastone.
Il giorno 4 4) il movimento si estese divenendo più impetuoso e si può dire che, ad eccezione di Bologna, Imola, Budrio, occupati dalla truppa, tutti i comuni della provincia furono teatro di dimostrazioni o disordini.
Il 5 5) a S. Giorgio di Yarignano in un conflitto tre tumultuanti caddero morti e non pochi feriti. A S. Giorgio di Piano, Ozzano e S. Lazzaro gli -ammutinati si impadronirono senza resistenza dei fucili della Guardia Nazionale che si trovavano nei quartieri abbandonati.
Quel giorno altre truppe giunsero a Bologna ma ormài il governo in base ai rapporti dei prefetti aveva deciso di ricorrere a misure straordinarie; con decreto del 5 gennaio 6) il generale Raffaele Cadorna, comandante interinale delle truppe attive stanziate nella media Italia, fu incaricato di ristabilire l'ordine e la tranquillità pubblica nelle provinole di Bologna, Parma, e Reggio con poteri per prendere quei provvedimenti che riteneva necessari e con l'impiego di ingenti forze militari.
In una istruzione ai Prefetti di queste provincie il ministro dell'Interno Cantelli li infermò della cosa precisando che i Prefetti... senza spogliarsi completamente della loro attività... saranno i più validi ed efficaci aiutatori dell'opera del Generale*
i) Relazione del Prefetto di Bologna al Ministero dell'Interno, Atti Parlamentati, 20 gennaio p. 5285.
2) Gasxetlo dell'Emilia, 3 genna o.
9) Ibidem, 4 gennaio.
*) Ibidem, 5 gennaio.
s) Ibidem, 6 gennaio.
6) LUIGI CADORNA, U generala Raffaele Cadorna nel Risorgimento italiano, Milano, 1932, pp. 310-332.