Rassegna storica del Risorgimento
1869 ; ECONOMIA ; FINANZA
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1956
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Fernando Manzotti
tensione fra Stato e Chiesa a causa della questione romana e della vendita dèi beni dell*Asse ecclesiastico che riempivano di sé le polemiche in Parlamento e sui giornali. Gli eventi di Mentana avevano poi esasperato gli animi e maggiore inasprimento si determinò in seguito alla decapitazione in Roma dei patrioti Monti e Tognetti avvenuta il 23 novembre 1868. Un riflesso della condanna di Roma si può considerare un grave attentato avvenuto a Correggio sulla fine di quel mese. Il Vescovo di Reggio recatosi in quella parrocchia per una normale visita pastorale fu fatto segno ad una manifestazione di ostilità con fischi e minacce da parte di elementi cittadini e durante la notte una bomba ali1 Orsini scoppiò nella camera in cui il Presule dormiva lasciandolo miracolosamente illeso. H Diritto cattolico di Modena narrando l' orrendo fatto deplorò che esso purtroppo avesse disonorato per sempre Correggio chiamata un tempo la fedelissima da Francesco IV. L'incidente provocò la reazione dei contadini delle ville vicine i quali irruppero in paese per festeggiare di gran cuore nella persona del loro Vescovo il Mandato di Dio, Essi espressero tutta la loro indignazione per l'accaduto e guai a chi si fosse attentato di disturbarli nella loro pacifica dimostrazione.
Ciò attesta un profondo solco fra il sentimento dei ceti cittadini e quello delle campagne, ed è una prova in più del potere e prestigio della Chiesa presso le masse rurali ma non consente tuttavia di affermare che il clero sia stato l'istigatore della rivolta.
Comunque una volta che questa scoppiò, il clero poco o nulla fece per placarla e non mancarono anzi casi isolati di cattolici responsabili o di sacerdoti che si schierarono dalla parte dei ribelli. Secondo la Gazzetta di Parma *) la reazione clericale fece sfoggio di tutte le forze occulte e palesi di cui poteva disporre fra le masse ignoranti e cieche del contado; e che la rivolta fosse il dies irae da tempo minacciato a suo avviselo dimostravano le grida di W il Papa e A. la legge sui beni ecclesiastici; la gioia che traspariva sul volto di notissimi clericali; la fretta con cui si notò l'apertura delle chiese in Parma per opera di alcuni parroci nel momento in cui si erigevano le barricate; alcuni propositi, palesemente espressi sulla prossima caduta del Regno dei liberali e degli atei.
A Reggio il Genio Cattolico il 6 gennaio diffuse dei manifestini che, stando all' Italia Centrale, amplificavano i disordini per raccogliere i frutti da esso santamente preparati.
H Panaro di Modena a) scrisse che in quei giorni la campana del Sagrato chiamava a raccolta gli ultimi barbari, e informando che un parroco aveva invitato la popolazione a rispettare le leggi commentava che se tutti i parroci seguissero questo esempio si avrebbero a deplorare molto meno guai*
Il Patriota di Parma3) sostenne che a nessun partito italiano tranne quello elencale poteva giovare la via dei tumulti, e che il torto principale del governo era di avere creduto possibile venire a patti con la Corte di Roma e con il suo infinito esercito con cui essa invischia ancora in una rete di pregiudizi e di raggiri l'Italia . È dunque a Roma e non altrove ohe il governo deve
1) 16 gennaio.
2) 8 gennaio.
3) 9 gennaio.