Rassegna storica del Risorgimento
1852-1853 ; BELFIORE ; PROCESSI ; CASTELLAZZO LUIGI ; MANTOVA
anno
<
1956
>
pagina
<
107
>
Luigi Castellazzo ed i processi di Mantova del 1852-53 107
sussistevano (Tazzoli, Montanari, Poma, Speri), o non avevano aggravato la posizione di chi ne era stato oggetto (Lazzati, Rossetti). Purtroppo questi documenti, che erano ancora assieme alla lettera nel 1905, tanto che la Mario ne faceva a parte un elenco, aggiungendovenc anche alcuni per i quali non vi è nella lettera un esplicito riferimento, sono scomparsi; ma quanto tali documenti potevano comprovare, vedremo in seguito che oggi dobbiamo ritenerlo dimostrato anche senza di essi
Il lato forse più importante di questo documento (che presenta indubbiamente, accanto a dati scrupolosamente veri, per lo meno ima grave reticenza ed un'inesattezza) *) è che esso è Punico che ci indichi per la bastonatura i giorni che possiamo ritenere veramente esatti. Nella lettera del 26 ottobre '84 al Fascio il Castellazzo aveva parlato del 19, 20 e 21; e tali giorni era innegabile ohe si adattavano male alla data della confessione, che sembrerebbe, dai documenti ufficiali, fatta il 19, ma che in realtà è sicuramente avvenuta il 21.2) Nelle nostre due egli parla, nella prima, dei tre giorni immediatamente precedenti il giovedì 23 o 25 giugno, nella seconda del 18,19 e 20 giugno. Sono questi ultimi tre giorni gli unici che si attaghno con la confessione fatta il 21.
Nei suoi scritti il Castellazzo si rivela spesso, in fatto di date, notevolmente inesatto: i maligni potrebbero suggerire che tali inesattezze siano volute, se non fosse che esse sono così prive di valore e di significato, da obbligarci a ritenere che realmente la sua memoria fosse negata pei questo genere di cose. Così nella sua già citata lettera del 26 ottobre, egli parla del proprio arresto come avvenuto il 18 aprile, mentre esso avvenne il 22: Terrore di data non gli era di nessuna, anche ipotetica, utilità. Così, nella seconda delle nostre lettere, egli parla della sua liberazione dal carcere il 18 Marzo 1854 , e la liberazione avvenne il 19 marzo del '53. Anche qui il doppio errore non solo non poteva essergli di alcuna utilità, ma l'errore di un anno per una data così perfettamente nota, era tale che qualunque lettore l'avrebbe immediatamente rilevato. Non è quindi concepibile che si tratti di errori voluti. Comunque le obiezioni che si potevano logicamente sollevare per un'inverosimile coincidenza di data tra il giorno della confessione ed uno dei giorni della bastonatura, vengono meno in base al secondo dei nostri documenti.
Alcune parole sugli altri.
L'accenno alla vita misera condotta a Firenze dal Castellazzo attorno al '64, contenuto nella lettera della Mario riferita da principio, non richiede alcun commento: si commenta da sé.
Il brano della Mario del 20 dicembre '66 ci dice come il Castellazzo, giunto a Mantova poco dopo la liberazione, vi abbia avuta buona accoglienza; ed è toccante il commento che essa aggiunge alla notizia: ora sembra un tutt'al-tro uomo ! Par di vederlo, dopo aver ceroato invano la morte in tre successive campagne ed esser stato in una gravemente ferito, arrivare trepidante nella città in cui era cresciuto, e che otto anni prima aveva dovuto abbando-
1) La reticenza grave è il non fu cenno del confronto col Frattini; ohe sappiamo dai documenti restituiti dall'Austria csHere avvenuto; l'inesattezza 6 il ritenere cho la confessione del Morì sin avvenuta a processo unito. In realtà il confronto del Mori col Pinzi 6 del 2 febbraio *53, e la sentenza fu pubblicata il 28 febbraio. Ma non bisogna dimenticare, per tale inesattezza, che il Castellalo scriveva trentanni dopo.
2) Limo, / processi politici di Milano e Mantova WStrtraaiituiU dall'Austria* Milano, Coglie ti, 1919, p. 45.