Rassegna storica del Risorgimento
1852-1853 ; BELFIORE ; PROCESSI ; CASTELLAZZO LUIGI ; MANTOVA
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1956
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Bono Simonetta
debolezza, sia per le bastonate, sia por la belladonna somministratagli, fa quello che decifrò il registro di Tazzoli;*)
dopo aver riferito le testimonianze dalle quali risolta inconfutabilmente clie Giuseppe Sartena e Mauro Yimcrcati (pure detenuti politici di quel periodo, ma non facenti parte della congiura) erano stati ambedue bastonati, ed era stata loro somministrata belladonna;2)
dopo aver, infine riferita una testimonianza che qualunque storico obiettivo accetterebbe come decisiva, sia per l'autorità del teste, sia per la precisione delle circostanze, e cioè quelle dell'Abba: G. C. Abba, nome a cui debbono inchinarsi tatti coloro che rispettano il patriottismo, l'ingegno e il carattere, narravami uno di questi giorni: finita che fu la campagna del 1866, eravamo accantonati a Salò. Un giorno, in compagnia d'altri ufficiali, si beveva la birra in un porticato della caserma. Passò il Castellazzo, che era maggiore del secondo reggimento, e si rivolse ad un maggiore pavese di cui ora il nome mi sfugge ma potrà ripeterlo l'Abba per salutarlo. Erano stati soldati insieme nel 1848 e nulla di più caro di rivedersi dopo diciotto anni tra due compagni d'arme. Il maggiore non che stringere la destra che gli veniva porta pose in tasca la sua. Una lagrima e sa Dio quanto amara ! solcò la guancia del povero Castellazzo il quale risolutamente chiamò tutti gli ufficiali nella sua stanza. Si calò i pantaloni e il più orrìbile spettacolo di cicatrici e lividi si presentò agli occhi di tutti ! I due vecchi amici si abbracciarono piangenti. Tu sei un martire Gridarono gli altri: Come fosti sempre un eroe (questa relazione, pubblicata dall'on. Socci nel Bruscolo di Firenze il 22 novembre 1903, è riprodotta dal Lazio,3) il quale riconosce 4) essere essa stata ripetuta dallo stesso Abba anche a lui personalmente !);
ebbene, dopo tutto questo, il Luzio ha ancora il coraggio di far sua la tesi sostenuta dal Enzi nel 1884: nel processo di Mantova non fu parlato di bastone, e solamente ne ebbe a ricevere venticinque colpi5) il giovane Pialla,6) altro dei congiurati, e non già quale imputato politico, bensì come colui che aveva in un suo scritto ingiuriato direttamente il governatore di Mantova, il generale Culoz . 7) Testimonianze ? Si, una: quella (nientemeno I) del carceriere Gasati, del peggior complice di Kraus che avrebbe assicurato il Pinzi e che al Castellazzi non fu torto un capello . 8)
H Luzio trova che la bastonatura in quel momento riesce pressoché incomprensibile ,9) e si chiede perchè mai dovrebbe essere stata applicata al Castellazzo quando non la si attuò poi con altri inquisiti, più tenaci nel diniego; non al Finzi, non al Lazzari, non al Pastro, non al Salis....10)
Anche prescindendo da quanto (non sappiamo con quanta esattezza) ricorda il Castellazzo nel suo secondo documento qui pubblicato, e cioè che
0 Lazio, J Martiri eie,, voi. II, p. 127.
2) IbùL, voi, II, p. 313 o 315.
8) IMA, voi. H, p. 371.
*) Ibid, voi. I, p. 131.
5> Quindi, almeno una volta, no fu parlato l Lo ammetta anche il Fiori e, con lai, il Luzio.
6) Non Pialla che non figura tra gli arrestati ma Boritila (nota del Luzio).
7) Pinzi, in Lazio, I Martiri cito, voi. II, p. 361. 0) Pinzi, Jbid., voi. II, p. 861.
9} Jbid., voi. I, p. 133. 10) Ibid., voL I, p. 134.