Rassegna storica del Risorgimento
1852-1853 ; BELFIORE ; PROCESSI ; CASTELLAZZO LUIGI ; MANTOVA
anno
<
1956
>
pagina
<
127
>
U Museo centrale del Risorgimento di Roma 127
Un insigne scrittore napoletano, Pasquale Villari, propose il 22 giugno 1880 alla Camera elettiva, di cui allora faceva parte, di iscrivere nel bilancio della Pubblica Istruzione una somma di L. 4000 all'anno per formare una raccolta di libri, opuscoli e documenti relativi alla storia del Risorgimento nazionale. H ministro dell'istruzione, Francesco De Sanctis, un'altra gloria napoletana, accolse e sostenne la proposta.
Con questa somma il Governo fece numerosi acquisti, ai quali si aggiunsero importanti doni da parte di benemeriti cittadini. Tra i documenti pervenuti allora allo Stato ricordo le carte del medico ed intimo amico di Garibaldi, Timoteo Riboli, della WMte Mario, di Ricciotti Garibaldi, di Agostino Bertani, varie lettere di Pio IX, i libri, gli opuscoli, i giornali del Crispi, un grandissimo numero di lettere del Mazzini donate da Ernesto Nathan.
L'on. Boselli, asceso al ministero della Pubblica Istruzióne volle dare maggiore incremento e sviluppo all'iniziativa del Villari. Mediante decreto reale del 17 maggio 1906 istituì un Comitato nazionale con l'ufficio di raccogliere, preparare ed ordinare i documenti, i libri e tutte le altre memorie, che interessano la storia del Risorgimento italiano e di preparare e facilitarne lo studio . Con l'art. 3 dispose che il Museo e la Biblioteca del Risorgimento dovessero collocarsi nel monumento a Vittorio Emanuele sul Campidoglio. Un decreto del ministro Rava, del 22 novembre successivo, confermando che essi dovessero aver sedie definitiva in quell'opera d'arte ordinò che tutto il materiale che si sarebbe acquistato dovesse provvisoriamente stare presso la Biblioteca nazionale di Roma, ove era stato raccolto quello conseguito precedentemente.
Mediante l'opera del Comitato, in cui erano, fra gli altri, il Visconti Venosta, il Finali, il D'Ancona, il Boselli, il Martini, il Giovaglieli, il Fortunato, e per generosità di famiglie di illustri patrioti, la raccolta ha raggiunto una importanza ed un valore altissimo. Non ho purtroppo un catalogo di essa. Se mal non ricordo i volumi acquistati ascendono a 70 mila circa. Considerevole il numero delle bandiere, uniformi, armi, busti, quadri, ritratti, medaglie, monete del periodo del Risorgimento. Tra i documenti la famosa collezione Luzzietti di oltre trentamila pezzi, le carte relative all'opera del generale Zuc-ohi e dei suoi compagni nell'insurrezione del 1831 ed al loro arresto avvenuto nell'Adriatico da parte dell'ammiraglio Bandiera, padre dei gloriosi martiri Attilio ed Emilio. Tra le largizioni ricordo quella del famoso medagliere Padoa, formato, parmi, da ben quattromila medaglie e monete del periodo del Risorgimento, le spade dei generali Guglielmo e Florestano Pepe e di Damiano Assauti e parecchi proclami relativi all'eroica difesa di Venezia donati dai figli dell'Assaati. GH eredi dell'illustre patriota Nicola Fabrizi donarono al Comitato tutte le carte importantissime del loro genitore, lo stesso fecero gli eredi di Giuseppe Massari, ma credo che né le une nò le altre siano state finora consegnate al Comitato.
Giunse ad esso notizia che una signora modenese, nipote del martire Grò Menotti, possedeva una miniatura di lui, una crocea dei suoi capelli e la famosa lettera originale scritta da lui alla moglie gualche ora prima di andare all'estremo supplizio, lettera che è stata più volte stampata, ma con parecchie e non esatte varianti. 11 Comitato fece pratiche per comprare quelli oggetti. Elia a tali proposte rispose (non ricordo le parole precise) in questi termini: Quelli oggetti sono cari al mio cuore, sono l'unico mio tesoro ! Io sono