Rassegna storica del Risorgimento

1852-1853 ; BELFIORE ; PROCESSI ; CASTELLAZZO LUIGI ; MANTOVA
anno <1956>   pagina <128>
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128 11 Museo centrai* del Risorgimento di Roma
povera tanto che mi mancano perfino i mezzi per educare l'unica mia figlia: ma il vendere quelle preziose memorie mi sembrerebbe una profanazione! Preferisco donarle al Comitato : e le donò !
Una piccola parte dei cimeli raccolti, quella che più si atteneva alla reden­zione di Roma e dello Stato Romano fu esposta nella Mostra del Risorgimento eseguita per cura del Gomitato e specialmente dell'illustre prof. Vittorio Fiorini nel monumento a Vittorio Emanuele nel 1911 per la ricorrenza del cinquantenario della proclamazione del regno d'Italia e di Roma capitale. In tale circostanza il Gomitato acquistò i numerosi scaffali, vetrine e mobili, adoperati per la mostra e che potevano servire per l'arredamento definitivo della biblioteca, deU'archivio e del museo del Risorgimento. Acquisto impor­tante, perchè quella mobilia occupò le due grandi sale circolari situate al­l'estremità del lungo corridoio, sottoposto al porticato superiore del monu­mento e tutto il corridoio medesimo come risulta da una relazione dei Fiorini del 3 dicembre 1911.
Come ho accennato, i decreti Boselli e Rava avevano dal 1906 destinato a sede della biblioteca, dell'archivio e del museo da formarsi, il monumento al gran Re. La felice ispirazione dovuta al Villari, era stata accolta dal Sac­coni, l'insigne autore dell'opera d'arte. L'onorevole Fradeletto, attuale presi­dente della Commissione per il monumento, disse eloquemente il 9 giugno 1906 alla Camera elettiva:
Io credo che l'idea della Patria affermata cosi solennemente, documen­tata dalle nostre memorie più dolorose, più care, sia una utilità d'ordine supe­riore, ispiratrice di alti sensi alle anime. A questo titolo questo monumento ha così diritto di esistere nella Roma italiana come, fatto il confronto con la debita misura, il Pantheon e S. Pietro, quali esempi di architettura pratica nella Roma pagana e nella Roma cattolica .
Le precise disposizioni dei due decreti reali, che rimontano al 1906, non sono state ancora attuate nonostante sieno decorsi ben 18 anni! Tutto il materiale abbondantissimo raccolto trovasi ora, ancora provvisoriamente, nel palazzotto Venezia. Per quanto è a mia notizia la biblioteca è ordinata ma manca un catalogo per materie e con i nuovi acquisti verrà probabilmente presto a mancare lo spazio in quel locale. Non credo invece ordinate le stampe né i numerosi cimeli e non so ove trovinsi i mobili che servirono alla mostra e che il Gomitato acquistò.
La Società nazionale per la storia del Risorgimento rivolse, circa un anno fa, al Ministro della P. I. ed al Gomitato nazionale un voto perchè a quei decreti si desse finalmente esecuzione: non so se a quel voto siasi data rispo­sta e quale: eertamente non ha avuto effetto alcuno. Perchè tanto indugio ? Ho cercato di informarmene. Mi si è riferito che ancora il monumento non è pronto, che occorrono decorazioni ed altri lavori Decorazioni ? Non credo che nelle pareti ove dovranno situarsi i libri, i documenti e i cimeli, bisognino decorazioni perchè le pareti saranno coperte da scaffali.
Già da tempo venne stabilito in qual modo dovessero distribuirsi i locali, tra la biblioteca, l'archivio ed il musco. Infatti il Comitato, il 5 febbraio 1913, nominò all'uopo una autorevole Commissiono di cui facevano parte gli archi­tetti preposti ai lavori del monumento Manfredo Manfredi e Amerigo Pulluli. Con un'accurata relazione del 16 maggio 1913 venne proposta questa distri­buzione: 1* Il Museo del Risorgimento nella galloria servita già per la mostra