Rassegna storica del Risorgimento
1852-1853 ; BELFIORE ; PROCESSI ; CASTELLAZZO LUIGI ; MANTOVA
anno
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1956
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pagina
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133
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Libri e periodici 133
rata e vasta rassegna bibliografica sul Federalista e la produzione storico-giuridica che lo concerne; l'altro, Il Federalista e il superamento del giusnaturalismo- politico, dovuto a Mad:o D'Addio, contiene un'acuta analisi del pensiero degli autori del Federalista in cui è messa in luce quella revisione delle concezioni giusnaiu-raliste cui si è già accennalo più sopra. ALBERTO AQUARONE
IRCI Lio TrroNE, La Sicilia dalla dominazione spagnola ali'unità d'Italia; Bologna, Zanichelli, 1955, in 8, pp. 385. L. 3000.
Notevole raccolta di saggi diversi, tra i quali vanno notati quelli Bulla nobiltà, governo e borghesia in Sicilia (interessanti le osservazioni sul tipo del feudalismo) e sul lavoro e classi lavoratrici (rapporto di forza tra signori e lavoranti, politica cittadina di fronte alla campagna, organizzazioni delle maestranze siciliane).
Ha diretto riferimento alla sede di questa rivista Tesarne della rivoluzione di Palermo del 1848 e delle rivolte del 1866, che fa parte del trittico Rivoluzioni e rivolte (il primo capitolo riguarda la rivoluzione palermitana del 1647 esami* nata nel suo substrato economico-sociale, politico e psicologico).
Per l'autore la rivoluzione quarantottesca è soprattutto rivoluzione di cultura; il '48 rappresenta, però, qualche cosa di nuovo e di diverso rispetto al '20, anche perchè i notabili non appartengono più solo olla nobiltà feudale; tra essi vi sono avvocati e pubblicisti e gente arrivata da poco a ragguardevoli posizioni economiche, mentre è quasi scomparso quel tipo di feudalesimo artigiano, rappresentato dalle maestranze, che aveva avuto parte notevole nei moti precedenti.
La rivolta del 1866, invece, afferma l'A. in un saggio che acquista significativo rilievo in confronto ad altre recenti e diverse impostazioni, non fu opera di un partito, perchè vi prese parte gente di ogni partito; non derivò da un contrasto di classi, perchè la mafia abbracciava tutte le classi, non ebbe un programma di governo, perchè il mafioso non ha alcun programma e perchè la mafia non si lascia adoperare per cose che non la interessano davvicino.
Particolarmente interessante il tema esaminato nel capitolo sulle galere e vita dì galera nel '500 e nel '600, una pagina che lumeggia tra l'altro l'opposizione tra Europa e Islam nell'età moderna. Contributi non solo di grande utilità per la storia del Mediterraneo, che sono affiancati da altre ricerche (con nuovi sondaggi archivistici) sulla dominazione spagnola nella pubblicistica meridionale, su capitalismo, censi e soggiogazioni, sull'esportazione del grano siciliano nel secolo Xvl, sulla storia del costume in Sicilia, ma otti a suscitare nuove curiosità e ad additare filoni di fruttuose ricerche. MASSIMO PETROCCHI
RUGGERO MOSCATI, Il Mezzogiorno d'Italia nel Risorgimento ed altri saggi; Messina-Firenze, D'Anna, 1953, in 8, pp. 196. L. 1200.
Il volume si apre con una prolusione tenuta dall'autore nell'Università di Messina sulla Spagna e la Sicilia nel Mediterraneo agli inizi dell'età moderna: è un panorama della storia dell'isola inquadrato nella genesi e nello sviluppo pieno degli Stati nazionali moderni e nel tipo della partecipazione della Sicilia al dominio spagnolo, che per la nobiltà isolana è una specie di partecipazione ad una monarchia universale o pupcr-monorclna cattolico, di cui l'isola, con i propri ordinamenti politici ed anuninistrarlvi e con le tradizioni del passato, doveva essere parte operante.
Interessano particolarmente la nostra rivista i saggi successivi, cospicui per sicurezza di informazione e per capacità di interpretazione.