Rassegna storica del Risorgimento
1852-1853 ; BELFIORE ; PROCESSI ; CASTELLAZZO LUIGI ; MANTOVA
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Libri e periodici
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NICOLETTA FESTA, Foscolo critico; Firenze, Le Monnier, 1953, in 8, pp. 378. L. 1250.
Il noto di simpatia e di interesse critico che guida oggi gli studiosi italiani ali esame della personalità umana ed artistica di Ugo Foscolo si è progressivamente accelerato nel corso degli ultimi anni. Mentre l'edizione nazionale di tutte le opere e dell'epistolario del poeta procede con ritmo soddisfacente sotto la direzione di Mario Fubini (da non molto tempo è uscito il volume con il testo dell'Ortis, nelle varie redazioni a cura di Giovanni Gambarin) nell'intento di stabilire una lezione di testi più accettabile di quella dei precedenti un po' frettolosi editori ottocenteschi, i contributi critici alla valutazione della poesia e del pensiero foscoliano si succedono con frequenza, mantenendosi su di un piano di alta scienza erme-neutica o almeno di lodevole dignità. In una rassegna, anche sommaria della recente bibliografia foscoliana non può essere taciuto questo volume di Nicoletta Festa sul Foscolo crìtico, in cui la studiosa con buon metodo e larga informazione affronta uni tema già svolto più di quaranta anni or sono da Eugenio Don adoni nella prima parte di quel suo classico libro complessivo sul poeta dei Sepolcri, Esaminando le relazioni che intercorrono fra il Foscolo e la critica settecentesca, la Festa studia la formazione intellettuale del giovane scrittore, gli influssi che più durevolmente operarono su di Ini (Gravina, Rousseau, Vico, Parini, Alfieri ecc.), applicandosi poi ad un'analisi delle idee estetiche foscoliane in parte legate al pensiero del secolo decimottavo ma in parte protese verso l'avvenire, come dimostrano l'ammirazione di Ugo per la poesia primitiva (Ossian nella versione del Cesarotti) ed il risultato cui giunse, quando, approfondendo lo studio dei rapporti fra poesia e pittura, superò la concezione dell'arte quale imitazione della natura.
Stabilito che nel Foscolo sono, nello stesso tempo, in germe ed in atto la critica storica a base filosofica e la moderna critica estetica (pag. 54), l'autrice studia la vasta produzione critica foscoliana dai tentativi giovanili alle lezioni universitarie, dagli scritti su Omero ai più maturi saggi su Dante, il Petrarca e il Boccaccio. Conclude il volume un lungo ed interessante capitolo (pp. 310-78) sul Foscolo e la critica dell'Ottocento, ricco di buone osservazioni e di giudizi spesso centrati, in cui la Festa mette in rilievo le affinità fra il critico-poeta e gli studiosi della scuola positivistica di fine secolo decimonono da un lato e il De Sanctis dall'altro, integrando un'affermazione del Fubini, che in un lontano ma sempre valido saggio del '26, giudicava il Foscolo piuttosto un precursore del Bartoli che del De Sanctis.
Non mi pare che l'opera che ho esaminato abbia grossi difetti. Qua e là si desidera un maggior rigore di linguaggio critico e una maggior forza di concisione; ma nel complesso il libro della Festa deve essere positivamente valutato quale tentativo felice di sistemare criticamente una materia tanto vasta come quella che la mente di Ugo Foscolo produsse durante e dopo lo svolgersi della sua prodigiosa parabola artistica. GIAN CARIO D'ADAMO
MICHELE MONACO, Clemente Suturo della Margarita, Pensiero ed azione di un cattolico di fronte al Risorgimento italiano; Torino, Marietti, 1955, in 8, pp. 418. L. 1500.
Il nome del conte Solaro della Margarita è da tempo passato nei manuali scolastici come sinonimo di reazionario, di retrogrado e simili, quale, più o meno, ci è stato tramandato dalla storiografia risorgimentale. Un compito ben arduo si è quindi assunto il Monaco in questo suo lavoro, che come dice Raffaele Ciasca nella presentazione non è un tentativo di riabilitazione, ma uno sforzo notevole