Rassegna storica del Risorgimento
1852-1853 ; BELFIORE ; PROCESSI ; CASTELLAZZO LUIGI ; MANTOVA
anno
<
1956
>
pagina
<
142
>
142
Libri e periodici
per intendere il penderò dei cosiddetti retrivi o reazionari. Tuttavia pur prendendo atto di un'indubbia volontà obicttiva, non può sfuggire al lettore quell'intima istanza giuBtificatoria che anima ogni pagina di questo diligente ed accurato studio e ne costituisce, in fondo, lo stimolo di maggior vivacità. Infatti nel ripresentare all'attenzione degli studiosi la figura del ministro degli esteri di Carlo Alberto l'A. si pone chiaramente sullo stesso piano ideale del suo personaggio, verso il quale egli si sente attratto, oltre che da una sostanziale comunanza ideologica e spirituale, anche dalla convinzione che la presente realtà storica (vista sub specie religio* nis) richiamerebbe sostanzialmente la situazione politica dell'epoca del Solaro, donde l' attualità del pensiero del conte. Oggi, nel risveglio virulento di talune correnti politiche e filosofiche, ostili al Cattolicesimo, che ei ricollegano a quelle correnti ideali del nostro Risorgimento, il pensiero di un uomo politico cattolico, quale fu il Solaro della Margarita, può offrire degli argomenti e degli spunti per comprendere il significato di una lotta che sembrava in Italia risolta ma che è ripresa più viva che mai (p. 133). In queste parole è anche la giustificazione del lavoro, che poggia, dunque, su una interpretazione essenzialmente religiosa della storia del nostro Risorgimento.
La trattazione, che si articola in tre distinte parti, si apre con un capitolo introduttivo, in cui sono sinteticamente esposte le vicende storiche della prima metà dell'Ottocento, con particolare attenzione al sorgere e all'affermarsi del movimento reazionario in Italia. L'A., in armonia con i risultati da tempo acquisiti, sottolinea i caratteri di novità e di originalità, quasi rivoluzionari, insiti nel concetto di Restaurazione e, di contro, chiarisce come dal conflitto ideologico tra il pensiero liberale e quello cattolico venga formandosi la corrente ideale della reazione. Restaurazione e reazione sono studiati, appunto, non come i termini di una pura e semplice antinomia, ma come i due momenti necessari di quel processo dialettico che caratterizza il laborioso attuarsi di quei periodo storico. Di una reazione cosi intesa l'A. mette in rilievo l'apporto positivo, che si concretava in una funzione di freno e di controllo dei fervori rivoluzionari, e ad essa riporta gli atteggiamenti e le manifestazioni particolari delle figure più rappresentative, da Antonio Capece Munitolo principe di Canosa a Monaldo Leopardi. Nella seconda parte il quadro si restringe nello studio dell'epoca e dell'ambiente, in cui visse ed operò il conte Solaro, prendendo le mosse dalle prime manifestazioni del liberalismo piemontese. L'Accademia dei Concordi fondata nella casa di Prospero Balbo nel 1801 rappresenta certamente l'espressione piò notevole di quella tradizione liberale, che, se inizialmente ebbe carattere puramente intellettuale, seppe approdare, attraverso la fase mediana del cosiddetto partito moderato , a risultati di solida praticità (l'Associazione Agraria è del 1843), sotto la spinta di quei problemi economico-sociali, che determinarono la trasformazione del piccolo Piemonte. Dal suo canto anche la monarchia sabauda, nella persona di Carlo Alberto, assumeva un carattere rivoluzionario e, propriamente, come precisa l'A., per il chiaro ripudio del tradizionale atteggiamento regionalistico. A questo moto evolutivo, che aveva investito l'intera struttura statale, si contrappose, anche in Piemonte, l'azione reazionaria della Chiesa, appoggiata dall'opera di una qualificata intellettualità cattolica, che, però, per molti anni fu solo una corrente di pensiero, non un partito organizzato. Quindi per meglio analizzare l'influsso esercitato da questa corrente cattolìca-reazionaria l'A. esamina il pensiero del conte Solaro della Margarita, che ne in indubbiamente uno dei più significativi rappresentanti. Il suo pensiero rappresenta la sintesi del pensiero dei tradizionalisti, dei monarchici, dei cattolici della sua epoca. In lui il pensiero reazionario ò compiuto e completo in quanto crea un sistema di principi a cui l'azione dei governo deve essere conforme (p. 133). Nel tracciare un breve profilo biografico (l'opera più completa, in argomento, è ancora quella di C. Leverà e I. Rimari) l'A. indugia particolare