Rassegna storica del Risorgimento
1852-1853 ; BELFIORE ; PROCESSI ; CASTELLAZZO LUIGI ; MANTOVA
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1956
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148 Libri e periodici
tale forza militari-, utile ad esse, da indurlo a compromettersi oggi per noi, affinchè avessero sicuro domani l'impegno nostro per un interesse loro : si direbbe quasi un rapido riflesso pubblico delle poco piacevoli figuro a cui doveva, in quelle stesse settimane, sottoporsi a Berlino l'ambasciatore de Latuiuy! L'isolamento colo-ttiale era dunque avvertito, e con pesantezza, anche fuori dei circoli diplomatici: e l'attenzione tornava così a polarizzarsi sul vecchio problema dell'utilità, e soprat* tutto, per l'Italia, dell'attualità di una espansione coloniale.
Si pone a questo punto il quesito se una visione prommatistica, formale, dell'azione diplomatica, e specialmente di quella concernente l'attività coloniale, set toro che investe profondamente e plasma e modifica o del tutto trasforma l'economia di un Paese e le condizioni sociali e di vita dei suoi abitanti, possa giustificarsi ancor oggi che l'analisi obiettiva dell'opinione pubblica, dell'ambiente politico, culturale ed ideologico, del rapporto di forze sodali nell'interno di un Paese sembra costituire condizione preliminare e premessa indispensabile per l'intelligenza di una trattativa diplomatica o di un piano militare o di un accordo commerciale. La concezione che chiamerei scacchistica delle combinazioni internazionali appare ormai tramontata, o comunque inadeguata, quando non si ponga mente alle condizioni interne che suscitano o limitano, o insomma determinano, quella speciale attività politica. Nel leggere certe narrazioni o esplicazioni di sviluppi diplomatici si ha tuttora l'impressione di un giuoco di sopraffina abilità, i cui partecipanti si trovino nell'identica condizione di partenza, cioè quella di burattini della politica internazionale, la quale offre ampio campo ai volteggiamenti ed alle reciproche schermaglie dei diversi statisti. Cosi, nell'ambito che particolarmente qui ci interessa, la missione coloniale dell'Italia, le sue capacità ed attitudini ad essa, la sua posizione di concorrenza nei confronti delle altre potenze, la necessità o addirittura l'urgenza d'intervenire nel banchetto africano, sono tutti elementi che vengono dati per acquisiti e scontati, cosicché l'azione diplomatica sembra scaturire dall'indirizzo compatto ed omogeneo di tutta un'opinione pubblica che in realtà non sussisteva!
Tali considerazioni s'impongono con particolare urgenza nel caso di una ricostruzione della politica estera del Mancini, legata al tempo stesso a pregiudiziali ideologiche come a congiunture diplomatiche, senza un vero e cosciente e scoperto addentellato con l'indirizzo prevalente nel paese. Essa fu giudicata avventurosa e dilettantesca, né tale opinione riesce ad essere smontata dalla benevola esegesi dello Z., che individua e mette in luce gli obiettivi diversi perseguiti dal ministro; ma neppure lui può amalgamarli in un vero e proprio programma coloniale, espansionistico o commerciale che sia: sono anelli molto distanti di una caténa che, nonché saldarsi, a stento riesce a costituirsi. Anche il tema del sostanziale isolamento internazionale, poco o affatto sanato con la Triplice, risulta con sufficiente evidenza, anche se non trattato e svolto di proposito dall'A. L'azione del Mancini viene cosi ad essere spiegata, se non giustificata, nelle sue incertezze e nei suoi imbarazzi anche al di fuori del suo temperamento personale e dell'instabile omogeneità del gabinetto di cui faceva parte. Politica di penetrazione commerciale? Ma, obiettava il 7 maggio dcll'85 allo Camera Alfredo Bai-carini, quali commerci volete avviare in mezzo a popoli nudi?. Politica di amichevole e pacifica collaborazione con l'Abissinia? Ma il tono dell'* Italia Militare , organo del ministero della guerra, più o meno ufficioso, e del neo-ministro, autorevolissimo generale Ricotti, appariva in data 12 febbraio 1885, allorché le voci di una spedizione in grande stile, a Tripoli o altrove, si facevano allarmanti, del tutto diverso e lontano da simili propositi: * Benedetta la spedizione del Mar Rosso se si compirà pacificamente! Tre volte benedetta se troverà ostucoli so gli avvenimenti ci obbligheranno ad uscire dai limiti presi ahi li ti! *; atteggiamento che riecheggiava quello bellicoso di Attilio Bruni ahi. qualche settimana prima, alla Camera: Sappiamo