Rassegna storica del Risorgimento
BERCHET GIOVANNI ; RELIGIONE
anno
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1956
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pagina
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603
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Libri e periodici 603
sita delle questioni che urgevano, da coi deriva l'impostazione alquanto ingenua, e comunque semplicistica, di tutto la sua attività. Sottolineiamo che al centro del suo pensiero vi era la concezione del papato come un'istituzione essenzialmente italiana e che, come tuie, era in dovere di sostenere la causa della nazionalità italiana (cfr. Proposta di tot indirizzo di tutti gli Italiani a Pio IX, Genova 1848). Le convinzione di una possibile, anzi doverosa, riduzione del papato ad istituzione meramente nazionale è alla base dell'equivoco, in cui si dibattè non solo ~il Gavazzi, ma anche buona parte dell'anticlericalismo risorgimentale. Nell'ambito appunto di tale equivoco si spiegano sia gli immoderati entusiasmi del barnabita per il Papa liberale, sia i suoi violenti anatemi per il tradimento s> di Pio IX. Con lo spirito di un crociato egli percorse l'Italia in lungo e in largo, ovunque suscitando, in pari grado, consensi ed opposizioni. La sua simpatia andava particolarmente al popolo delle giornaliere fatiche e la esprimeva in una risentita accentuazione dei temi sociali (ed è questa una caratteristica non trascurabile della sua predicazione). Durante un soggiorno romano quello che più Io colpì fu lo spettacolo delle plebi urbane: le abitazioni affollate dei quartieri popolari, col loro sudiciume, la promiscuità e la miseria . Ma gli anni del Gavazzi furono soprattutto il 1848 e il 1849, quando sembrava prossima la realizzazione di quegli ideali, a cui si era completamente consacrato. Fu proprio il frate bolognese a bandire da Roma la guerra santa contro i nemici d'Italia, chiamando a raccolta attorno a sé i volontari dello Stato Pontificio e addossandosi gli incarichi più diversi. Con le truppe pontificie prese parte alla guerra d'indipendenza come cappellano maggiore, animatore ed organizzatore instancabile, d'animo intrepido e non solo a parole, come dimostrò, tra l'altro, battendosi tra i primi alla difesa di Vicenza. Gli avvenimenti precipitano e con essi molte illusioni: ma il Gavazzi non disarma ed eccolo ancora alla ribalta con la proclamazione della Repubblica Romana. Ma, caduta la città, l'unica via che gli si apre dinanzi è l'esilio. Preferendo abbandonare la patria piuttosto che mettersi nelle mani della Curia, il barnabita era conscio di compiere un alto definitivo, che il decreto di secolarizzazione e la successiva scomunica avrebbero sanzionato.
La seconda parte della vita del Gavazzi s'inizia con uà decennio (1849-59) di peregrinazioni attraverso l'Inghilterra e gli Stati Uniti. D Fu un periodo di molteplici esperienze, non sempre liete, ma certo determinanti per l'evoluzione del suo pensiero verso quel nazionalismo religioso, che prenderà forma nella sua Chiesa Libera. Accolto dai vari circoli di esuli, che in quel tempo agitavano in parti-colar modo il problema religioso italiano, mantenne però una certa indipendenza e anzi ai tenne lontano dalle faziosità e dalle angustie settarie di quelli. Pure è in questo ambiente che postulava una nuova religione, anzi la vera religione di Gesù Cristo:*, e bollava la condotta di Pio IX come tiranna, infame, antievangelica ed empia che il Gavazzi, dopo un residuo di resistenza, maturò la sna conversione al protestantesimo. In questi anni i temi dominanti della sua predicazione sono la corruzione della Chiesa di Roma e l'oppressione papale, ma ciò che lo appassiona di più è ancora il problema politico e il pensiero delle sorti della patria, la cui salvezza viene ora vista in diretto rapporto con la distruzione del papato. Appunto con la fama di essere the apostle of italian liberty varca l'oceano per portare la sua parola alle popolazioni dei più importanti centri del nord America. Ma il linguaggio dell'ex barnabita non trova la sperata acco-
i) Il Santini ne aveva già trattato in una comunicazione presentata al XXXII Congresso di storia del Risorgimento e pubblicata in questa rivista (cfr. L. S. A. Gavazzi e l'emigrazione polUicO'relighsa in Inghilterra e negli Stati Uniti nel decennio 184949, nel fase. 1J-III, 1954, pp. 587-94).