Rassegna storica del Risorgimento
BERCHET GIOVANNI ; RELIGIONE
anno
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1956
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pagina
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609
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Libri e periodici 609
con dati sicuri al problema sociale del passato ventennio riescono di notevole interesse per tatti i lettori.
11 quinquennio vissuto a Roma in gran parte nel tempo più carnevalesco e retorico del trascorso regime è stato molto proficuo per il nostro scrittore, che tenne sempre e su tutti i particolari bene aperti gli occhi. Passano cosi sotto la sua rassegna tutti gli individui e tutte le situazioni, e l'analisi, che precede la sintesi finale, è ricca di una documentazione tanto scrupolosa ed abbondante, da fare di questo studio, pur modesto nelle proporzioni, una vera e propria fonte per chiunque voglia approfondire certi problemi, che qui vengono soltanto sfiorati.
L'arciduca Francesco Ferdinando ed il suo spirito retrivo, conservatore, anti liberale, poco o nulla fiducioso dell'efficacia del patto del 1882, il quale si compiaceva di essere considerato uno dei militari clericaleggiami più ostili al governo di Roma; gli atteggiamenti bellicosi dei capo di stato maggiore generale Conrad von Hòtzendorf, sempre preoccupato di erigere fortificazioni e di scavare trincee alla frontiera meridionale dell'impero; le manie vanitose del reggente di Trieste principe Hohenlohe; le pedanterie poliziesche del governatore ungherese di Fiume conte Wickcnburg; le aspirazioni dei partiti politici e i loro programmi aperti e nascosti, sia nel Trentino, sia sulle coste adriatiche; le condizioni economiche e sociali degli abitanti nelle città e nelle campagne esatti e ottimi i confronti fra quelli di lingua italiana e quelli di lingua tedesca in Istria, in Dalmazia, nel Friuli austriaco, nel Trentino e nell'Alto Adige : tutto è esaminato con mano temprata e con occhio non nuovo al mestiere dello storico pensoso delle umane vicende.
Certe situazioni, quali il giudizio mussoliniano sulla polizia austriaca a Trento Gli agenti di polizia hanno quasi tutti famiglia e non sono, come in Italia, malvisti e odiati dal resto della popolazione (p. ZI)... (Certo non si può dire che il futuro dittatore abbia imparato qualche cosa dalla lezione studiata in gioventù!) accusano persino una tendenza umoristica nel nostro autore, il quale si lasciava scappare anche l'ottimistica dichiarazione che allora nei tempi felici della doppia monarchia non si pensava ancora al metodo crudele davvero di far emigrare intere famiglie di popoli da un paese all'altro (p. 42).
Di molto interesse sono i dati statistici sulla composizione per nazionalità dei parlamenti centrali di Vienna e Budapest e soprattutto di quelli regionali e comunali delle terre esaminate, nonché le ponderate considerazioni sulle possibilità economiche e sulle diverse attitudini di vita dei gruppi etnici e delle finalità perseguite apertamente o nascostamente dalle associazioni, che andarono formandosi fra il 1870 e il 1914 nei territori in discussione. L'importanza economica dei cementi italiani di Spalato (p. 96), lo stato di depressione dei contadini nel Trentino, le varie fasi dello sviluppo dei Croati sulla costa dalmata, l'attività svolta dalla società, allora nazionale, Dante Alighieri e dalla Lega nazionale con il consenso dell'autorità costituita, le possibilità lasciate alla stampa in genere e a quella periodica in particolare da parte della censura, il servizio reso dagli Italiani in qualità di diplomatici (p. 106) lodare le attitudini diplomatiche degli Italiani è un luogo comune cosi in Austria come in Germania, altrettanto privo di fondamento come è privo il giudizio comunemente diffuso die in tutta l'Italia si ami il dolce far niente alla monarchia d'Asburgo, sono tutti argomenti clic hanno destato profondo interesse nell'autore, il quale ha arricchito il prezioso volumetto con ima indicazione di fonti italiane, austriache e tedesche così numerose ed importanti da renderlo degno di essere additato a tutti gli studiosi-Errori furono commessi certamente chi oserebbe negarlo oggi? tanto dall'Austria prima del 1918, quanto dall'Italia dopo quella data, allorché la sua posizione di protettrice di minoranze Biniate fuori dai propri confini statali, fu