Rassegna storica del Risorgimento
BERCHET GIOVANNI ; RELIGIONE
anno
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1956
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pagina
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611
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Libri e periodici 611
importante lavoro. L'autore vuol soprattutto studiare l'atteggiamento dei cattolici di fronte alla rivoluzione e alla dominazione borghese principalmente nei suoi aspetti economico-sociali; ma dedica inoltre una particolare attenzione ai problemi d'ordine militare, cosi strettamente legati al suicidio della borghesia europea con lo scoppio del conflitto mondiale nel 1914. Nel vasto quadro dell'avventura cieca e folle della borghesia d'Europa è tracciata la storia dei movimenti di democrazia cristiana, che non son certo immuni da rilievi e da critiche in questo vivace libro di Maurice Vaussard.
Fra l'altro egli osserva la mancanza di una vera cultura politica fra i democratici cristiani e l'assenza di chiari e precisi programmi sociali e politici per un'errata valutazione dei documenti papali, assenza che più grave si manifesta nel campo della politica estera. Le deficienze culturali dei cattolici son soprattutto evidenti nella situazione italiana, che il Vaussard ben conosce e segue da anni come storico e come sincero amico del nostro paese. A tal proposito basti qui ricordare il suo volume L'intelligence cathoUque dans l'Italie du XX* siede ilei 1921 e l'altro, del 1950, Histoire de l'Italie contemporaine, 1870-1946 (recensito in questa Rassegna nel gennaio-giugno 1951).
In questo libro si possono certamente notare alcuni errori di fatto (cosi dove si afferma che De Gasperi escluse i comunisti dal governo solo dopo il 18 aprile: pp. 281-283) e si possono respingere alcuni giudizi dell'autore, ma, soprattutto, vi si ammira la profonda conoscenza e comprensione della storia italiana e del nostro mondo cattolico, non soltanto nei suoi riflessi politici, ma in quelli religiosi, culturali e sociali. Nei quattro densi capitoli dedicati all'Italia non appaiono soltanto nuove prospettive e nuovi giudizi, ma son contenuti parecchi dati preziosi dal punto di vista informativo e sono anche affrontati aspetti e temi ancor quasi ignoti alla recente storiografia italiana- Si pensi soltanto alle belle pagine sul gruppo Cacciaguerra-Vaina-Donati, trascurato fino ad oggi in Italia (se si escludono le rievocazioni del Palombo), eppur degno di particolare attenzione.
Un altro più vasto campo di ricerca e di meditazione, finora negletto dagli studiosi italiani (fra le poche eccezioni ricordo l'opera di Mario Bendiscioli), eppur legato sovente alla nostra storia, è poi quello affrontato da Joseph Rovan, che, pur non essendo storico di mestiere, ci dà con questo volume sui cattolici nella vita politica della Germania contemporanea uno degli scritti più vivi e importanti sull'argomento.
Un atteggiamento diffidente -verso queste pagine del Rovan possono suscitare i] metodo e la personalità stessa dell'autore; lo studioso pedante può anzi giungere al rifiuto di un'opera scritta con passione da un uomo vivamente impegnato nella lotta politica e ideologica, utilizzando fiduciosamente per gran parte del libro quasi le sole opere del Goyau e del Bachem senza ulteriori dirette ricerche.
A demolire diffidenze e sospetti è principalmente indirizzata la prefazione di Henri L Marrou che, delineando la figura del Rovan, studioso e resistente, cattolico e nemico del confessionalismo politico, rivendica la serietà e solidità scientifica di un libro engagé dans tous Ics combats de Phcurc présente, dotato nello stesso tempo della chiarezza francese e della filosofici tà tedesca, essenziale -questa a ogni vera opera di storia. Ma la stessa lettura del volume ben presto convince dell'importanza anche storiografica di questo libro che, pur poggiando sopra una scarsa base documentaria e bibliografica, ea offrire sui fatti già noti dei giudizi spesso nuovi e interessanti secondo prospettivo originali e con par-ticolare sensibilità per alcuni motivi che percorrono tutto il volume. Il Rovan osserva che la Germania, a differenza della Francia, non ha subito la frattura rivoluzionaria nel Settecento; che perciò nel mondo tedesco Bono ancor vivi molti elementi dell'antico regime; che il partito cattolico, il primo partito di masse