Rassegna storica del Risorgimento
BERCHET GIOVANNI ; RELIGIONE
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1956
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645
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Vita delV Istituto
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tuto: e a questo proposito si riafferma l'opportunità che per ragioni disciplinari e funzionali tutti i soci vitalizi debbano considerarsi in forza ai comitati nel coi territorio risiedono.
È in corso un'azione per acquisire nuovi soci vitalizi in buon numero e per indurre quelli di vecchia data ad integrare la qnota anni addietro sborsata, portandola alla misura attualmente in vigore di lire diecimila. Non è giusto che chi ha versato in altri tempi poche migliaia di lire continui a fruire per tutta la vita di benefici che oggi importano all'Istituto un onere tanto maggiore, come la pubblicazione della Rassegna. Speriamo che tutti questi soci vitalizi sentano il dovere morale di aggiornarsi.
I soci ordinari elencati nella relazione dello scorso anno, in regola col pagamento della quota, ammontavano a 42. Ad essi vanno aggiunti i soci hi cui posizione amministrativa è stata regolarizzata in seguito con decorrenza sempre da] 1955: prof. Luigi Casini, aw. Guido San Donnino, sig. Costantino Menotti (discendente del glorioso martire Ciro), Comune di Soliera, prof, Romolo Farina, prof. Gisella Tassi Leonardi, prof. Raffaella Buttazzi Amici, Scuola media statale <; GuinizeHi di Castelfranco Emilia, Istituto tecnico femminile Fermo Corni , Comune di Maranello. Nuove preziose adesioni si sono raccolte nel 1956: anzitutto quella del Generale di brigata medaglia d'oro Fulvio Ciancabilla, fulgido eroe modenese; poi quelle del prof. Nello Bozzùii, dell'avv. Antonio Signorelli, del doti. Alfonso Prandi, della Scuola media statale di Sassuolo, dell'avv. Piero Spinelli. I soci ordinari che alla data del 10 agosto hanno versato la quota per il 1956 ammontano a 54, con un incremento che supera di varie unità le poche perdite per trasferimenti e dimissioni. Per Panno venturo il Consiglio direttivo del comitato si prepara a svolgere un'azione organica di propaganda con l'ambiziosa meta di raddoppiare il numero degli iscritti. Si farà opera di persuasione specialmente attraverso la stampa presso i sindaci dei comuni e i capi di Istituti.
II presidente del comitato, aw. Enzo Ponzi, ha continuato a coltivare le migliori relazioni con le autorità politiche, militari, religiose e culturali della città e della provìncia, partecipando alle principali manifestazioni e suscitando l'interesse della cittadinanza per la rievocazione dei fasti risorgimentali. Il Cenacolo, nobile sodalizio intellettuale presieduto dal nostro benemerito socio vitalizio aw. Orlandini, ci ha mantenuto la propria solidarietà, ospitando sotto i suoi auspici nel salone gentilmente concesso dalla cortese direttrice della Biblioteca estense il nostro presidente per la conferenza da lui tenuta sopra la battaglia di Milazzo dinanzi ad un pubblico foltissimo, in cui si notavano il Prefetto, il generale di divisione Pietro Barbarino, comandante dell'Accademia militare, mona. Russo in rappresentanza dell'Arcivescovo, il Provveditore agli studi, il prof. Morselli, direttore del Museo del Risorgimento, e tutte le principali autorità. Anche il Rotary Club professa per il Risorgimento e per il nostro comitato interesse e simpatia, e ben due volte in breve spazio di tempo ha invitato alle sue riunioni conviviali l'aw. Ponzi, che ha tenuto conversazioni su Cavour fon* datore della marina italiana ponendo in luce un singolare e poco noto aspetto della prodigiosa attività del grande statista, e su Le donne nella vita di Cavour, squarciando con delicatezza il velo che ancora avvolge la vita intima dell'affascinante personaggio.
Non sono mancate le circolari presidenziali ai soci per interessarli alla vita dell'Istituto, e per le quali il presidente nazionale prof. Ghisalbcrti si è comi-piaciuto di far pervenire alL'àwv Ponzi la propria soddisfazione.
Insomma, grandi realizzazioni 'non si sono ottenute, nò ai potevano ottenere, data la modestia dei mezzi a disposizione e il numero relativamente non rilevante degli aderenti ma è stata tenuta viva la fiamma dell'organizzazione e della propaganda, si è fatta sentire la nostra voce, si sono coltivati i rapporti con la stampa