Rassegna storica del Risorgimento
BERCHET GIOVANNI ; RELIGIONE
anno
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1956
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657
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Vita dell'Istituto
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in concorrenza con Amburgo. L'Adriatico dell'800, che fa capo a Trieste, è tema che merita di venir approfondito ; perciò egli esortò gli studiosi triestini e italiani a risolverlo, cercando, come fa Stefani, la documentazione dove la storia è stata fatta, cioè a Vienna.
Aspetti di carattere economico-sociale sono stati poi presi in esame dal prof. Elio Apih. nella sua comunicazione su La società triestina tra il 1815 e il 1848. In che modo Trieste possa considerarsi la porta orientale d'Italia è il tema -svolto dal prof. Gaeta. Con la sua profonda conoscenza del giornalismo locale, egli mise, tra l'altro, ih rilievo che qui, prima che altrove in Italia, fu rivolta attenzione ai problemi e alla cultura della penisola balcanica, specie da parte del periodico politico-letterario La Favilla.
Nella discussione che segui, il prof. Ziliotto disse che già Roma antica considerò questa regione porta orientale dltalia, e per chiuderla fondò Aqnileia, Tale funzione fu poi assolta da Trieste in modo cosi efficace, da non lasciar passare mai la cultura elava nella città nò oltre. Se la porta di Trieste si aprì verso i Balcani, fa per diffondervi la nostra cultura.
Trieste, dunque, disse il prof. Cortese, è porta aperta dltalia, che si chiude appunto per difendere l'Italia. L'opposizione del governo austriaco alla creazione di un'Università italiana a Trieste sta appunto a provare che l'Austria temeva che questa porta divenisse troppo aperta per gli spiriti d'italianità, e quindi porta pericolosa per l'assetto interno della monarchia, basato sull'equi-librio tra le varie nazionalità, con prevalenza del mondo austriaco e di quello ungherese dopo il compromesso.
Col suo intervento il prof. Scocchi sostenne, richiamandosi a memorie antiche e napoleoniche, che dal punto di vista economico e militare la porta orientale d'Italia è Lubiana.
Segni il dott. Ettore Chersi, illustrando Missioni particolari in Italia e nel Levante di Antonio von Prockesch Osten della Cancelleria imperiale austriaca , di vivo interesse, specie in quei punti che rispecchiano il pensiero di Mettermeli, non solo nei riguardi della Turchia, ma anche della Francia.
H prof. Cessi parlò di Benedetto Mugolino e la questione d'Oriente. Non basta, disse, vedere ed esaminare le opinioni e le espressioni di coloro che sono, o vengono considerati, protagonisti della storia; conviene scendere anche tra personaggi minori, interpreti di certi ambienti e certi orientamenti. Tra questi il cospiratore calabrese Musolino, che, dopo anni di carcere, capeggiò la rivolta delle Calabrie, partecipò fino all'ultimo alla difesa di Roma, e poi andò in esilio, ove visse dando lezioni d'italiano. Conoscitore dell'Oriente per averlo visitato, scrisse su quella questione da lui studiata con passione, un libro che rimase inedito fino al 1951. Prese parte alle guerre garibaldine diventando colonnello; poi, deputato del regno d'Italia, svolse intensa anche se non sempre fortunata azione politica. Il relatore illustra le idee esposte nel libro e la politica del Musolino, espressione di quelle correnti che aveva potuto studiare nella tua vita europea d'esule.
Dopo che il prof. Suadi ebbe fatto una precisazione intesa ad affermare l'anticomunismo dello Stato d'Israele, il prof. Cortese espresse al prof. Cessi il suo compiacimento per aver egli posto in luce la vita e l'opera dell'interessante romantico calabrese, finora poco o mal noto.
Il prof. Filipuzzi, direttore dell'Istituto di cultura italiana a Vienna, presentò le Memorie di un segretario dell'ambasciata austriaca a Roma nel 184849, delle quali il prof. Cortese augurò prossima la pubblicazione, perchè di grande importanza per la storia dltalia dal 1815 al 1848.
Parlo poi il prof. Schiffrer su La porta di Trieste: la funzione della lingua italiana, precisando ch'agli interpreta la porta di Trieste nel tema del con*