Rassegna storica del Risorgimento
1906
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9 novembre 1906
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mente presentate; il fascino della scuola economico-giuridica aveva gran presa sui giovani e su alcuni imen giovani, ispirando non solo gli studi medievali di un Volpe e di un Caggese, ma la nuova interpretazione mazziniana del Salvemini, un medie-vista che si sentiva attratto dal più recente passato, le fondamentali ricerche innovatrici dello Schipa sulla Napoli di Carlo di Borbone. Lungo ancora il cammino da percorrere, ma viva ormai e insopprimibile l'esigenza che la storia dell'età più vicina dovesse essere affrontata con la stessa serietà d'intenti e con la stessa severità di metodi che si richiedevano per quelle del medioevo e dell'età moderna. Ad accontentare altri interessi ed altri sentimenti si rivelavano più acconce l'eloquenza delle ricorrenze patriottiche e della propaganda politica, gli adattamenti giornalistici, le rievocazioni teatrali sui fortunati modelli rovettiani di Romanticismo e del Re Burlone,
Breve vita aveva avuto, tra il '95 e il '98, la Rivista storica del Risorgimento, fondata dal Manzone, illuminato precorritore delle nuove esigenze: quello che l'immaturità dei tempi non aveva allora consentito, ritentavano, nel 1905, il Mazzantinti e il Degli Azzi, con il loro Archivio storico del Risorgimento umbro, e, l'anno dopo, lo Spadolini e il Mancini con VArchivio marchigiano del Risorgimento. E proprio in quello stesso 1906, a piena testimonianza delle molte e diverse esigenze degli studi risorgimentali, nella collezione del Casini e del Fiorini, giunta ormai alla sua quarta serie, uscivano il documentato saggio del Mazziotti sulla poco nota rivolta cilentana del 1828, l'altro eruditissimo del Prunas BVÌIF Antologia del Vieusseux, la ristampa delle Lettere Sirmiensi di Francesco Apostoli, curata da un maestro del metodo storico, Alessandro d'Ancona, e quella dell'opera di Carlo Pisacane, Guerra combattuta in Italia negli anni 1848-49. Nella collana che era stata del Roux un discepolo del Cri veli ucci e del d'Ancona, più noto finora per ricerche di storia del medioevo e della controriforma e sui trattati d'amore del Cinquecento, Michele Rosi, faceva uscire la sua biografìa di Antonio Mordini, condotta direttamente sulle fonti e pervasa di quel moderno spirito critico che l'autore porterà contemporaneamente sulla prima cattedra di storia del Risorgimento nei-l'università di Roma. E, quasi a significare il superamento delle