Rassegna storica del Risorgimento
1906
anno
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1956
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672
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zioni e del risultato ultimo il fine, il valore e le conseguenze d'ogni atto loro, e con sentimenti di equità riconoscere i loro difetti e le loro colpe, non meno che i meriti loro, o i servizi resi alla patria. Gli avvenimenti-vésti non più isolati, ma nei quadro generale dell'intiera lotta ci si presentano nelle giuste proporzioni e nella vera luce loro, e perciò ci è dato giudicare quanta parte ognuno di essi abbia avuto a preparare la vittoria, finale .
A queste parole dello studioso che aveva collaborato col Carducci alla ristampa dei Rerum italicarum scriptores, parole delle quali si cercherebbe invano un presentimento nella relazione Boselli, il Ferrari faceva brevissimo commento, suggerendo di utilizzare al fine proposto l'organizzazione del Congresso e della Mostra e di deferire all'ufficio di presidenza la nomina di una commissione con l'incarico di riferire, di lì a tre giorni, sulla costituzione e l'organamento di una Società storica del Risorgimento italiano .
Agli applausi dell'assemblea reagiva Salvatore Romano, che riteneva inutile la creazione di un nuovo organismo, suggerendo di eccitare le società storiche esistenti a studiare anche il periodo del Risorgimento . In garbata polemica col Romano, il Gallavresi, il Cavagna Sangiuliani e il Nani Mocenigo insistevano perchè si desse immediato seguito alla proposta Fiorini-Ferrari. Ma, soprattutto, l'altro Romano, Giacinto, portava gli argomenti più validi a favore della istituzione del nuovo ente. La sua esperienza di maestro gli faceva affermare che chiunque vive la vita degli studi, deve aver sentito e deplorato in cuor suo la mancanza di un organo che permetta a tutte le energie giovanili che vorrebbero dedicarsi alla storia del Risorgimento di svolgersi ed operare . Nessun danno, nessuna diminuzione alle altre società storiche e alle Deputazioni di storia patria : continuino pur esse i loro sludi, ma sorga il sodalizio nazionale che abbia la virtù di collegare in una unità scientifica il lavoro dei singoli sodalizi regionali . Perchè il compito di ima Società nazionale non poteva essere se non quello di servire di orientamento a tutti nel campo dei loro studi . Ma, soprattutto., il professore dell'Ateneo pavese riteneva che un'altra necessità suggerisse la creazione del nuovo organo. quella di