Rassegna storica del Risorgimento

DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; LEGISLAZIONE ; CONTENZIOSO AMMINIST
anno <1956>   pagina <683>
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Per la storia del contenzioso amministrativo 683
per l'amministrazione dei luoghi pia addetti alla pubblica beneficenza, e a parte ancora la decisa esaltazione dell'autonomia comunale, sempre ricor­rente nel pensiero del Cuoco, il passo del Saggio Storico rivela a drammatiche tinte la realtà della amministrazione finanziaria della Regia Camera alla vi­gilia della rivoluzione quale si profilava agli occhi dei suoi critici più accesi. *) Gli intendimenti del Cuoco erano evidentemente polemici ed esprimevano uno stato d*animo decisamente ispirato ad una concezione diversa dei rap­porti tra governo centrale ed amministrazioni locali, da un lato, e tra i di­versi poteri dello Stato, dall'altro: pure la riconosciuta impossibilità per la Regia Camera di provvedere al controllo generale dei conti dei comuni pesava sinistramente sulla valutazione che l'opinione pubblica faveva della gestione del denaro dello Stato e sull'operato dei tribunali amministrativi. Lo stesso Cuoco, poi, facendosi interprete di questi sentimenti, non aveva fatto mi­stero nel suo Saggio storico della comune preferenza per la completa separa­zione dei poteri amministrativo e giudiziario, che nella Sommaria erano confusi e per la creazione di qualcosa di simile ad un Consiglio di Stato che sovraintcndesse all'amministrazione, dando pareri ed eventualmente giu­dicando in materia contenziosa.a)
I giudizi del Cuoco, scritti immediatamente dopo la prima esperienza rivoluzionaria, ricevettero conferma da parte della storiografia successiva, -e più precisamente dal Colletta e dal Bianchini, quasi a testimoniare che, pur nel superamento delle polemiche clie avevano accompagnato le ventate rivoluzionarie, il pensiero storico meridionale restava fermo nel giudizio negativo sulla storia della Regia Camera. Certamente, sui giudizi del Col­letta e del Bianchini, influì largamente il paragone con quanto si era fatto in materia di organizzazione amministrativa sotto il regime muraniano e -eon quanto era restato in vita e si era sviluppato sotto il governo di Luigi de' Medici; la durezza della condanna, però, non mette in troppo buona luce la struttura e l'attività della Sommaria. Se il Colletta, infatti, si limita a dire, decrivendo lo stato del regno alla vigilia del decennio francese, che mancava l'amministrazione di distretto e di provincia; un tribunal supremo di ragionieri, sedenti in Napoli (la Regia Camera) giudicava lentamente i eonti municipali, ignorandone le origini; l'ordine della pubblica ammini­strazione mancava affatto nel Regno, toccando in questo modo uno dei punti più dolenti del regime prerivoluzionario,3) il Bianchini, invece, si spinge più in là nelle sue critiche, facendo il punto sulle condizioni della Sommaria alla vigilia del 1806: E riguardo ai conti delle pubbliche amministrazioni e di chi spendeva e riscoteva o altrimenti amministrava pubblico denaro, non regola, non leggi, non procedimenti ci avea, ma tutto faceasi secondo le consuetudini e il valore della Camera della Sommaria, la quale con bar­baro linguaggio e con metodo tutto a sé particolare assolveva, condannava, confiscava, incarcerava le persone. Le quali cose ingeneravano maggior
1) Cfr. anche G-. AL GÀLAWTI, Della descrizione geografica e politica delie Sicilie, Napoli, 1794, II ed., voi. IT, p. 226. Questi formulava l'istanza cho in luogo della Sommaria le municipalità fossero sotto l'ispezione e la vigilanza dello magistrature economiche provinciali, dati i difetti del sistema quali si erano profilati negli ultimi anni,
2) V. Cuoco, op, cit., p. 6S.
) P. COLLETTA, Storia del Reame di Napoli, Napoli, 1953, ed. a cura di N. CORTESE, voi II, p. 212.