Rassegna storica del Risorgimento
DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; LEGISLAZIONE ; CONTENZIOSO AMMINIST
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Carlo Ghisalberti
tiana e l'instaurazione del contenzioso amministrativo, ma cercherà di sminuire il merito dei Francesi sostenendo essere stato un portato dei tempi al quale si sarebbe giunti egualmente anche senza la dominazione straniera per tappe successive e graduali. Non voleva, forse, Ferdinando IV istituire gli Intendenti se non fossero giunti i Francesi ad impedirglielo e ad obbligarlo alla fuga? L) Facile modo, questo, di scrivere la storia per creare una verità che desse lustro alla dinastia borbonica i cui fasti non avevano più troppi ammiratori! La verità, però, era alquanto diversa; in primo luogo perchè l'autore del progetto di riforma richiamato dal Capone, e cioè lo Zurlo, era stato costretto ad abbandonare i suoi disegni di rinnovamento per l'ostilità dell'ambiente e lo scarso appoggio della Corona,2) e, secondariamente, perchè il progetto di istituzione della Intendenze provinciali non aveva troppi punti in comune con le leggi del Decennio, soprattutto in materia di giustìzia nelT amministrazione, come abbiamo sopra rilevato. Il Marini, invece, pur cercando di mettere in luce la continuità dell'attività riformistica amministrativa e giudiziaria nel trapasso dell'antico regime alla rivoluzione, diede atto ai Francesi dei loro meriti, unendosi, però, al Colletta e al Blanch nel deplorare l'eccessivo centralismo e la troppo favorevole posizione della pubblica amministrazione nei giudizi contenziosi contro i privati.3) Giudizio, questo, che l'autorità di chi l'ha proferito e l'abbondanza delle testimonianze tramandate dalla tradizione storiografica ci impongono di accettare, temperandolo, però, con la considerazione del momento storico in cui fu applicata la nuova organizzazione della giustizia amministrativa e con la valutazione dell'ambiente burocratico e sociale nel quale dovevano operare i nuovi istituti del diritto pubblico francese.
Da una parte, l'assenza di duttilità e di facilità all'accomodamento nei casi concreti del personale della burocrazia e delle magistrature amministrative, nuovo a quelle istituzioni ed a quei procedimenti, e, dall'altra, l'assoluta novità delle azioni e dei metodi amministrativi per la popolazione alla quale si dovevano applicare, faceva si che qualche difficoltà potesse sorgere nell'applicazione del sistema francese alla monarchia meridionale. Difficoltà che veniva spesso superata con quella energia che era tipica dei regimi di ispirazione napoleonica, sempre proclivi ad una prassi autoritaria ed accentratrice.41'
7. La caduta dei regime murattianO mise in crisi l'organizzazione amministrativa e giurisdizionale che con tanta fatica era stata costruita nel decennio francese. Uno dei primi atti del re Borbone rientrato a Napoli fu la soppressione del Consiglio di Stato franconapoletano e il trasferimento alla Corte dei Conti delle attribuzioni che gli erano proprie,5) fatto questo
J) ÌIL CAPONE, Discorso sopra la storia delle leggi patriot Napoli, 1854, parto II, pp. 40 e sgg.
2) P. VILLANI, op. cit pp. 71 o sgg.
3) C. MA ni NI. Sul diritto pubblico e privato de Regno dulie Due Sieiliv, quale ò stato fino al 1809, quale b al presento {1856), e quale potrà essere nel tempo aownire, Napoli, 1856, p. 123.
*) Un'ampia discussione su questi problemi dell'applicazione dell'orgunÙBSsaione ammi-nistrativn francese a Napoli, in J. RAMUAUD, op. cnvpp. -369 e sgg., e, per qualche aspetto particolare, in. A.. VA-LBNTE, op. di., pp. 289 e sgg.
5) Art. I del decreto del 17 luglio 1815. Sulla legislazione del Regno dello Duo Sicilie dal 1815 in poi, vedi l'utilissimo repertorio La Chiave della collesione dello leggi e de* decreti reali del