Rassegna storica del Risorgimento

1888-1889 ; IRREDENTISMO ; TRIESTE
anno <1956>   pagina <733>
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IRREDENTISMO D'AZIONE A TRIESTE NEGLI ANNI 1888-89
Nella storia dell'irredentismo giuliano Tanno 1889 segna un periodo d'in­tensa attività patriottica, quale non s'era più manifestata dal 1882. *)
La politica del Governo italiano, sia estera che interna, non incoraggiava, di certo, tale movimento. Gli insuccessi di fronte all'Austria nella questione balcanica e di fronte alla Francia in quella tunisina avevano determinato nel 1878 la prima e nel 1881 la seconda e definitiva caduta del ministero Cai­roti, che tante speranze aveva acceso, al suo sorgere, nelle Venezie soggette allo straniero, e gli subentrarono i ministeri presieduti dal Depretis, iniziatore della politica triplicista, o dalla sua politica ispirati, e dopo la sua morte, avvenuta nel luglio 1887, s'impose quello di Francesco Crispi.
L'avvento al potere di un uomo della rivoluzione, di grandi talenti e di rara energia, fu salutato dalla stampa liberale triestina come una promessa. Insomma così concludeva VIndipendente una sua corrispondenza da Roma datata 11 agosto 1887 nelle mani dell'on. Crispi, la triplice alleanza a quanto si può argomentare sarà cosa molto diversa di quel che fosse in pas­sato, sarà soprattutto condizionata al rispetto di quanto ha in onore il pa­triottismo italiano, e reclamò il nostro sentimento d'indipendenza. Ma il Crispi, che avrebbe potuto dare alla sua politica un indirizzo consentaneo ai veri interessi d'Italia, obbedendo invece agli ordini della massoneria, di cui era Gran Maestro Adriano Lemmi rafforzò la triplice alleanza e assecondò l'artificiosa e settaria agitazione contro il Vaticano e la Chiesa cattolica ina­sprendo, senza scopo, i dissidi e le lotte civili fra gii Italiani e, stimandosi forte dell'appoggio delle potenze alleate, si mostrava desideroso e quasi risoluto di muover guerra alla Francia. Lo turbava l'assurdo fantasma del ristabi­limento del potere temporale dei papi ad opera della vicina repubblica ed era in grande allarme per la vociferata partenza da Roma di Leone XIII, al quale minacciò di occupare in tale evento i sacri palazzi. L'orizzonte po­litico era torbido e la tensione degli animi grave, ma era illogico pensare che nella questione romana l'Austria cattolicissima avrebbe sostenuto le ragioni dell'Italia massonica contro il Sommo Pontefice.
L'Europa al presente è un vulcano scriveva Crispi il 10 luglio 1889, al ministro della guerra Bcrtolé Viale che può da un momento all'altro erompere e bisogna trovarsi pronti. Ogni giorno ci svegliamo col pericolo che scoppi la guerra. Questa ossessione lo induceva a considerare gli irredentisti e i loro consenzienti i peggiori nemici della Patria e a combatterli con ogni rigore. Ond'cra ben giustificata l'amarezza di Raimondo Batterà, il solerte segretario del Comitato Centrale di Milano del Circolo Garibaldi per l'Italia
') Le notizie inedite contenute in questo orticolo sono ricavato <Iu alcuni appunti lasciati da Camillo de Franceschi e da quanto egli o suo fratello Giulio mi narrarono in proposito a di cui trassi esatta nota.