Rassegna storica del Risorgimento

1888-1889 ; IRREDENTISMO ; TRIESTE
anno <1956>   pagina <742>
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742 Itolo de Franceschi
gli altri punti della città prescelti in simili occasioni a teatro di dimostrazioni politiche.
Nel piazzale della Stazione e precisamente nel giardino ove è collocato il monumento e nelle vicinanze, erano posti a guardia Vispettore di II classe degli agenti Ignazio Nucich, gli agenti di Polizia di II classe Carlo Grandi e Michele Cerneva, la guardia di pubblica sicurezza di I classe Lorenzo Chiuder e altri. Nonostante ciò, alle ore 7 34 della sera del 24, lungo la strada di Miramare, di faccia alia casa Kalister, scoppiò un petardo composto di una scatola di latta, di fili di ferro e di spago e caricato di polvere pirica. L'ispettore degli agenti Nucich, che stava di guardia appunto là vicino, reso attento del petardo dall'odore della miccia accesa, procurò di spegnerla, ma lo fece troppo tardi, e il petardo gli esplose in mano, procurandogli le ferite descrìtte nell'unito certificato medico.
Al momento della detonazione si trovavano sul luogo, cioè in tutta prossimi­tà, il venditore d'aranci Francesco Minisini da S. Daniele presso Udine, d'anni 54, ammogliato, abitante in via Benvenuto n. 1, il servo di piazza espresso n. 34 Domenico Apostoli, nato a Muggia d'Istria neWanno 1844, abitante in via Alighieri n. 14 p. t., il cui carretto, allo scoppio del petardo, era legato al suddetto palo telegrafico, infine la cuoca Barbara Strasser da Olmutz, di 52 anni, al ser­vizio di Amalia Meitzen, abitante in via Benvenuto n. 1, II piano.
Sul posto non furono rinvenuti che piccoli frammenti della scatola di latta di cui era composto il petardo. I veri residui di questo, cioè una grande quantità di filo di ferro e di spago nonché la scatola, furono trovati appena alle ore 8 di manina del giorno 26 nel magazzino della ditta Hugo Danch e Scheren, dal ma­gazziniere Amos Mitis, dove erano stati scaraventati oltre la finestra a mezzaluna della porta del magazzino.
L'ispettore Nucich, che ebbe la prima assistenza nella farmacia Ravasini, e che venne quindi condotto all'ospedale per Vapplicazione delle necessarie fascia ture, si trova presentemente in cura medica.
La sera stessa, alle 9 3/4, nel cortile situato fra Vedificio della Scuola dei Cadetti e la via Coroneo, scoppiò un secondo petardo, il quale, giusta la comuni­cazione dell'ufficiale d'ispezione della Scuola dei Cadetti, avrebbe battuto da prima contro il muro dell'edificio scolastico, e precisamente all'altezza del secondo piano, e poi sarebbe caduto e scoppiato nel cortile.
A sorvegliare la via Coroneo nei pressi della Scuola dei Cadetti era coman­data la guardia di pubblica sicurezza Giacomo Hrast. Poco prima delle ore 10 scoppiò inoltre un terzo petardo dinanzi la porta del magazzino del Comando distrettuale di complemento della i. r. Marina da Guerra, sulla riva della Sac­chetta. Qui, per vero, nessun organo della Polizia era incaricato della diretta sorveglianza. Ma in tutta prossimità si sarebbe trovato immediatamente prima della esplosione del petardo il personale del carrozzone tranviario n. 4, cioè il conduttore Gioacchino Canarutto e il cocchiere Andrea Francie.
Infine alla 10 lj4 di sera la guardia di pubblica sicurezza di II classe Leo poldo Hdhler trovò un quarto petardo, non ancora esploso, sulla riva della sanità, in vicinanza della porta d'entrata del palazzo del Lloyd verso il mare.
Tutti i residui dei petardi dimostrano una analoga costruzióne, specie ap­paiono eguali il filo di ferro e lo spago all'uopo adoperato, per ciò si può dedurre con la massima probabilità che tutti quattro provengano da una medesima fante* Riguardo agli autori, non se ne potè scoprire finora una traccia sicura. Le ricer­che vengono continuate con energia e il risultato delle stesse insieme ai carperà