Rassegna storica del Risorgimento
1888-1889 ; IRREDENTISMO ; TRIESTE
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Italo de Franceschi
leria e consigliere intimo barone d*Appcl, comandante del distretto militare di Sarajevo e del barone Kraus, presidente della direzione di Polizia di Vienna. Invece gli successe il cav. Teodoro de Rinaldini, consigliere intimo di S. Maestà I. e R. A., consigliere aulico, commissario imperiale presso la Dieta provinciale e commissario ministeriale presso la Camera di Commercio e d'Industria di Trieste, nel quale il Governo e gli austriacanti del Litorale (ma non gli slavi) riponevano la migliore fiducia.
La rimozione del de Pretis Cagnodo fu generalmente posta in relazione con la ringagliardita attività dell' Irredenta. H Deutsches Volksblatt di Vienna la disse conseguenza dei recenti avvenimenti triestini e la Wiener Allgemeine Zeitung vi ricamò dei commenti ancora più significativi. Non indagheremo scriveva questo giornale di chi sia la colpa che le condizioni di Trieste abbiano assunto un aspetto che deve ritenersi compromettente per la città e per l'Impero. Sembra fosse stata intenzione del Governo di dimostrare la sua benevolenza verso la parte italiana della popolazione col porre a capo dell'amministrazione un uomo le cui simpatie per gli Italiani di Trieste e del Litorale erano note a tutto il mondo. Soggiungeva che la mitezza e l'indulgenza del barone de Pretis non avevano giovato che ad accrescere la baldanza delle tendenze sovversive, ed esprimeva l'avviso che il compito del Governo doveva essere di portar ordine con pugno robusto alle condizioni anormali di Trieste; poiché stante l'attuale situazione dei partiti soltanto un uomo di grande prudenza e di ferrea volontà potrà ristabilire sulle rive dell'Adria il dominio pieno e illuminato dell'idea di stato austriaca.
In quel tempo Camillo de Franceschi, d'intesa col Batterà, stava procedendo ad una migliore organizzazione delle Sezioni istriane del Circolo Garibaldi. Si servì di Giovanni Timcus, che spesso veniva da Milano, ove dimorava, in Istria per estendere e intensificare la propaganda nei distretti di Parenzo, Buie e Montona e durante le ferie pasquali, recatosi a Pisino, prese intelligenza con Fedele Camus, animatore del partito italiano di colà, per costituire una Sezione locale del Circolo.
Jl Camus aderì con entusiasmo a questa iniziativa che lo impegnava ad aggregarsi alcuni fidatissimi amici, coi quali avrebbe dovuto diffondere in città e paeselli vicini VEco dell'Alpe Giulia e i proclami del Circolo e il de Franceschi ebbe la bizzarra audacia di bravare autorità politiche, austriacanti ed esponenti del partito slavo mandando in giro, in buste chiuse, mediante la posta, la seguente circolare, ohe fece stampare a Trieste, su carta velina, di cui un esemplare è conservato nell'archivio della mia famiglia:
H sottoscritto si onora di partecipare alla S. V. IU.ma, qualmente siasi testé costituita in questa città una Sezione del Circolo Garibaldi di Trieste, in prò* dell'Italia irredenta,
Pisino, Giugno 1889 n ComUato
La circolare portava impresso l'apposito timbro della Sezione, inciso a Moncalvo di Pisino dal fratello di Camillo de Franceschi, Giulio, timbro che cadde in mano della Polizia e ohe fu uno dei capi di accusa nel suo processo.
All'attività del gruppo di Pisino contribuiva anche l'illustre storico e politico ottantenne Carlo de Franceschi, padre di Camillo, che conservava