Rassegna storica del Risorgimento

BONAPARTE VALENTINI MARIA
anno <1956>   pagina <758>
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Giovanna Della Chiesa
Ancora una volta il card. Fesch deve riparare alle malefatte dei suoi nipoti. Vi è una lettera di Fesca* meno scortese del solito, sembra penetratissimo della persecuzione esercitata contro due suoi ncpoti.... tra l'altro riferisce l'udienza avuta in proposito dal Santo Padre, il quale aveva assolutamente escluso ogni effusione di sangue. Dopo alcuni mesi di angosciosa incertezza, la condanna a morte di Pietro è commutata con l'esilio.
Tra molte lacrime Maria scrive sul suo giornale: ho promesso a mammà di non pensare più ad Arcita.... all'unico amico che sulla terra io abbia. Ales­sandrina, ignara di ciò che le sta preparando Maria si illude, con infinito sol­lievo, che ella abbia dimenticato un affetto al quale ognuno si oppone. Ma il 27 giugno 1836 una sgradita sorpresa è riservata al buon parroco di Canino; sbalordito egli si affretta a scrivere al vescovo di Acquapendente: icr sera circa le ore 24 e mezza... fui chiamato dal giovane Vincenzo Valentini... ') con pretesto di aver egli bisogno di un documento... il fatto però si è che ap­pena entrata la porta.... si presentò la nobil donzella donna Maria Bona-parte... avente due testimoni.... Fattosi di me appresso l'Ili. Sig. Vincenzo Valentini così si espresse:.. siam marito e moglie, e lo dico in presenza di testi­moni.... Non ostante tale atto illeggittimo... egli condusse seco in sua casa la novella sposa. Passata la prima, generale indignazione, Maria fu perdonata; prima dai fratelli lontani, felici di avere per cognato il loro grande amico Cencio, poi da Alessandrina, ed infine, molto tempo dopo da Luciano. Con il tempo questo matrimonio si rivelò infelicissimo e Maria dovette scontare amaramente questa sua romantica decisione giovanile.
Alla immediata vigilia delle nozze termina il diario di Maria Bonaparte. Esso ci ha introdotto nel suo mondo familiare ed affettivo; per la sincerità assoluta con cui è stato scritto, per la sua freschezza può avere un qualche interesse come documento umano.
GIOVANNA DELLA CHIESA
I) Vincenzo Valentin! (1808-1858), amico e compagno di cacala di Antonio e Pietro Bonaparte, iposò nel 1836 Moria Bonupnrte. Nel 1848 fu membro dell'Assemblea costituente a Roma. Esiliato si ritirò in Toscana, dove tragicamente pose fino al suoi giorni.