Rassegna storica del Risorgimento
ARCHIVI ; MANTOVA ; SOLFERINO E SAN MARTINO
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1956
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Giovanni Praticò
10 stesso la vidi prima fra tutti gettarsi in cerca dei feriti più gravi, mano mano che giungevano i carri che li trasportavano, assisterli per la discesa, starsene al loro fianco nel passaggio all'Ospitale, confortarli di parole, scio-glierne le bende, apprestare rimedi come se fosse di lunga mano a quelle opere abituata.
Non abbandonava mai l'ospizio, vigilava a che i sofferenti fossero di ogni maniera confortati, era dovunque il dolore chiedesse una mano pietosa, ed era tanto l'affetto per l'opera santa da non sentirsi mai né stanca né a disagio fra i soldati, né intimidita dalla presenza dei nemici nel Paese, imperocché quando una squadra di cavalleggeri austriaci lo invase nella giornata del 30 Giugno 1866, e corsero colpi di pistola lungo le vie, dessa stette al posto che aveva scelto spontanea, e fra le pareti dell'ospizio sostenne i brutali tratti di alcuni di quei soldati nemici che vi erano entrati a spada sguainata e con pistole marcate.
Vedrà V. S. Ill.ma quale ricompensa aia dovuta a cosi nobile con* dotta.
Anche il giovane Antonio Dcsenzani fu Domenico d'anni 22 studente di medicina prestò in quei giorni opera efficacissima e gratuita nella cura dei feriti che furono non pochi, e di grave entità.
11 di lui fratello, allora ff. di Sindaco, sig. Desenzani Giacomo, ha mostrato zelo pari al coraggio nelle contingenze difficili, e specialmente nella giornata del 30 giugno, quando per ben due volte, scortato dai nemici, fu presentato al loro capo, e seppe frenarne i feroci istinti, salvando il paese da maggiori pericoli.
Fra i militi della G. N., accorsi sotto le armi nel 24 giugno, merita speciale encomio il sig. Carlo Muti ufficiale, il quale, dando l'esempio di fermezza e di prudente operosità, valse a ricondurre la calma negli animi agitali da strane voci che correvano; ma é che la sera del 24 sorgeva di nuovo la speranza che la vittoria fosse definitivamente rimasta ai nostri.
Va pure segnalato alla pubblica benemerenza il nobile Dr. Francesco Pampuri, attuale Sindaco di questo luogo. Preside della Commissione per la cura dei feriti ebbe bruschi contatti cogli Austriaci nei giorno 30 Giugno 1866, e si deve alla sua fermezza se ai feriti nostri uon accaddero disgrazie maggiori. Di giorno e di notte stette per turno in Municipio nella prensione, che si presentava assai probabile, del ritorno degli Austriaci, onde impartire ordini pel loro alloggio e per eventuali requisizioni. Egli non ha certamente mancato in ogni circostanza nella quale della sua esperienza, dei suoi consigli, dell'opera sua fosse fatto sentire il bisogno; cosa tanto pia buona e meritevole di lode in lui, che potendo starsene tranquillo fra le domestiche pareti, amò meglio scegliersi il posto del pericolo, mentre alcuni, ai quali era dovere di qui rimanersi e di adoperarsi pel bene pubblico, duce lo sgomento, fuggirono e presero stanza in luoghi lontani e sicuri.
Per verità questi esempi di patriottismo non sono nuovi nella vita del Pampuri; e suona la fama che egli siasi strenuamente adoperato nelle vicende di guerra del 1859 allorché si trovava a Monteohiari, ed é noto che copri dopo onorifici impieghi non sempre retribuiti.
Y. S. Ill.ma vedrà se sia il caso di far sì che una sola ricompensa sia adeguata alla misura dei meriti.
F.to Madella Pret.