Rassegna storica del Risorgimento
PEDROTTI PIETRO
anno
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1956
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pagina
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785
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AMICI SCOMPARSI
PIETRO PEDROTTI
Vi sono nella cerchia dei congiunti, degli amici, delle personalità o di quanti si elevano per operosità, intelligenza o fede negli ideali imperituri, tali di cui fatichiamo dolorosamente ad inserire il nome nel numero degli scomparsi: così è ora per Pietro Pedrotti. Eppure Egli era giunto ad una ragguardevole età: aveva da poco compiuto gli ottantuno, età che non a molti è dato di raggiungere. Ma al chiaro studioso, al probo cittadino ed italiano della Vigilia di Trento, gli anni non avevano impedito di essere sulla breccia fino a che il male inesorabile lo inchiodò a letto per oltre un anno : non tralasciando, nemmeno nell'infermità, di seguire studi e istituzioni alle quali Egli aveva dedicato con passione l'ingegno versatile, la disinteressata generosa operosità*
Le lotte nazionali del periodo irredentista del Trentino Io avevano preso fin da giovane nella cerchia delle istituzioni che, arginando contemporaneamente il pangermanesimo, lavoravano per tener desta sotto ogni forma legale o clandestina l'aspirazione finale: l'unione all'Italia. A queste lotte di nazionali e civiche libertà Egli era andato preparandosi attraverso una solida cultura storica-politica-sociale (a Firenze conseguiva brillantemente nel 1898 la laurea in scienze sociali) che gli fu di prezioso ausilio in ogni campo al quale dedicò la sua attività. Chi vorrà un giorno seguire nella stampa irredentista di allora ed in quella nazionale, attività meno conosciuta perchè più lontana e quasi adombrata da quella dei suoi numerosi lavori di storia risorgimentale, vedrebbe con quale preparazione e con quale nobiltà Egli abbia saputo condurre e partecipare a quelle battaglie. Battaglie quasi esclusivamente condotte dalle correnti liberale e socialista di Cesare Battisti, nella prima delle quali Egli militava e militò fino all'ultimo per quel senso di fedeltà radicata in uomini di fede, pur avvertendo fin dal 1922 come questa corrente nel campo politico sociale (che l'ideale nazionale aveva trovato il suo compimento), avrebbe dovuto tener conto di un mondo che andava trasformandosi. Ne accennava in un articolo dedicato ai partiti politici del Trentino apparso sul Secolo il 21 dicembre scrivendo: ... dopo la Vittoria il liberalismo trentino avrebbe dovuto trasformarsi., non si accorsero subito dell'ineluttabilità di rapidamente modernizzare il loro programma ....
Una serie di articoli prima e dopo la guerra di redenzione apparve nei giornali del Trentino, di Milano, di Roma, di Venezia e di Torino: basteranno alcuni titoli per dare un'idea degli argomenti trattati e del loro orientamento. Il Tallone della Triplice, La facoltà provvisoria (echeggiante la strenua lotta prò Università italiana a Trieste), La nostra difesa nazionale, La scuola dei neri e 1 divoratori (contrastanti la politica governativa e l'intransigenza confessionale dei popolari); e del periodo bellico od immediato: / problemi dell'ora: i prigionieri, i profughi, uffici pubblici e impiegati (1919), Per il risanamento delle zone devastate del Trentino (1919), Il problema scolastico nel Trentino (1920), Politica errata (1919). Eclettismo di argomenti che bene ren-