Rassegna storica del Risorgimento
PEDROTTI PIETRO
anno
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1956
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pagina
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798
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798 Libri e periadici
poeta un pizzicore d'amore. Il Foscolo se ne andò e scrisse alla contessa purole assai amare, con cui, senza direttamente attribuire a lei una colpo, le espri-meva il suo rammarico per essere costretto a dover d'allora in poi chiudere a chiave doppia il suo cuore e a vivere con tutti gli nomini, come con gente che s'incontrano in una locanda: freddo e indifferente con tutti amici o nemici. Ma tornò presto il sereno. Generoso come sempre, egli si pentì di aver troppo facilmente sospettato e si volle scusate della sua cecità , di non essersi accorto che non poteva essere afflitto o macchiato da lei ; e la pregò di voler continuare a darle il conforto dei suoi scritti, poiché (cosi si esprime) le sue lettere sono sempre accolte con gratitudine, ed ogni sua parola ch'io leggo mi scende nel cuore .
Vicn spontanea a questo punto una domanda: perchè tanta venerazione e ammirazione per una donna ormai, per l'età avanzata, fisicamente quasi disfatta e ancor gaia, sì, e spiritosa, ma di levatura mentale non molto al di sopra del comune? I più credono che il poeta vedesse in lei luce del grande tragico e ne fosse abbacinato. Il De Winckcls, autore, come ognun sa, di una biografia del Foscolo sotto molti aspetti veramente pregevole, è di avviso (Voi, II, pag. 275) che all'AlUany egli facesse tante confidenze, anche politicamente assai delicate, perchè era essa l'unica persona con cui potesse esprimere liberamente il proprio pensiero per la sua alta condizione sociale e perchè straniera ad ogni partito e perchè essa pure sfiduciata del mondo e piena di quella filosofia pessimista che invade chi del mondo ha fatto lunga esperienza. Un critico invece, recentemente, ha voluto vedere nel carteggio null'aliro che il proposito deliberato del Foscolo di tenersi ben cara la Signora per ritrovare al suo agognato ritorno a Firenze un appoggio sicuro: ipotesi, per me, da respingersi senz'altro, perchè del tutto contrastante con la altera dignità, che dovrebbe essere ormai ben nota, dell'uomo. Io penso all'opposto che in codesta comunione di sentimenti, che ebbe lunga durata, si abbia da ricercare un significato profondo, forse sinora non avvertito, li Foscolo, impetuoso e spesso fulmineo, ebbe rapidi motivi affettivi, ma non ebbe mai trasporti veri e tenaci, probabilmente perchè non incontrò mai, o incontrò troppo tardi, nel suo faticoso cammino, una donna cui affidare con piena fiducia tutto il suo animo. In effetti nelle sue lettere d'amore (ed è uno studio attento e spassionato ancora da farsi), anche nelle piò. focose, vi è molta letteratura: quanti richiami identici di parole e di accenti per donne diverse ! Eppure sentiva prepotente il bisogno di affetto, ma di un affetto tenero e disinteressato e calmo, che solo una madre o una moglie fedele e devotissima poteva dare ad un uomo di una cosiffatta natura, mesta e tumultuosa. Nella con-tessa di Albany, da cui traeva (son sue parole) forza spirito e nervi a far meglio, forse, egli trovò, o si illuse di trovare, la consolatrice dei suoi perpetui mali: forse vide in lei (mi par bene) quelle due forze pacifiche, la compassione e il pudore, che (come dice egli stesso nella Notizia intorno a Didimo Chierico ) educate dalla società e alimentate dalla gratitudine, giovano a temperare e a compensare le inquietudini e le infelicità degli uomini.
La penultima lettera inviata alla contessa due mesi prima della sua partenza per l'esilio ha un valore tutto particolare, perchè, tra l'altro, prelude, per alcuni tratti, ai Discorsi sulla servitù d'Italia . Poiché la signora insisteva perchè tornasse a Firenze, egli le spiega quali sono gli ostacoli che gli impediscono di passare gli Appennini. Pnr vivendo a Milano peggio che in qualunque altro angolo della terra, egli deve rimanervi perchè glielo comanda il cuore. Gli arresti seguili alla rivolta del 20 oprile, provocati, egli non sa, se da colpe o deplorevoli frenesie, caddero sopra persone che da più anni conosceva e vedeva, e tre degli arrestati erano suoi amici. Davanti al giudice son tutti rei; ma davanti a lui uomo son forsennati, e perciò, s'accresce in lui l'afflizione. Un anno addietro bisognava insorgere a viso aperto contro Napoleone; i confederati, anche se fos-