Rassegna storica del Risorgimento

PEDROTTI PIETRO
anno <1956>   pagina <809>
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Libri e periodici 809
Nel secondo maggio, più breve e condotto con un Identico metodo analìtico, il Di Nola prende in esame il periodo successivo ai crollo dell'Impero napoleonico, quando al centro dell'attenzione diplomatica ritorna la questione d'Oriente. La Russia, infatti, ritenendo giunto il momento favorevole per scuotersi di dosso quella che era stata efficacemente definita la sua camicia di Nesso, pone sul tappeto la revisione del trattato di Parigi del 1856 (la famosa circolare del cancelliere rosso Gortchakoff porta la data del 29 ottobre 1870). Ma un'espansione della Russia verso il Mediterraneo verrebbe a ledere troppi interessi, per cui, sempre sotto la sapiente e vigile regìa del Bismarck, si cerca di trovare, per via diplomatica, una base d'intesa ai contrastanti punti di vista. Però, com'era pre­vedibile, la situazione non muta e risultano sostanzialmente vane sia la conferenza di Londra che la convenzione militare di Pietroburgo (il cosiddetto accordo dei tre imperatori). Il lavoro diplomatico viene inoltre annullato dal precipitare degli eventi: l'insurrezione dilaga in Bosnia, in Erzegovina e nei minori Stati balcanici fino a che Serbia e Montenegro entrano in guerra contro la Turchia. La mediazione delle maggiori potenze europee (questa volta è in primo piano anche l'Inghilterra in difesa dei suoi interessi mediterranei) conduce alla confe­renza di Costantinopoli, ma non può impedire l'entrata in guerra della Russia. Al congresso di Berlino, però, non sarà la Russia vittoriosa e forte delle condizioni del trattato di S. Stefano a sostenere il ruolo principale, ma la Prussia, che, per merito della lungimirante azione politica di Ottone di Bismarck, continuerà a mantenere saldamente in pugno la situazione. In questi anni l'atti­vità diplomatica del governo italiano si rivela quanto mai incerta ed inadeguata, tanto da determinare negli altri governi un atteggiamento di diffidenza (signifi­cativo al riguardo il viaggio del Crispi in Francia, Austria e Germania) che doveva portare all'isolamento dell'Italia dal vivo dei problemi del momento. Giustamente vien fatto rilevare che si deve proprio all'opera insufficiente della diplomazia italiana, se, ancor prima che a Berlino si riunisse il congresso, gli interessi del­l'Italia per un miglioramento delle sue frontiere risultavano già pregiudicati.
NICOLA MANCINI
ENTE PER LA STORIA DEL SOCIALISMO E DEL MOVIMENTO OPERAIO ITALIANO (Opera G. E. Modigliani), Bibliografia del Socialismo e del Movimento operaio ita­liano. Volume I: Periodici; Tomo I e Tomo II: Periodici tratti dalla Biblio­teca nazionale di Firenze; Torino-Roma, E.SJVLO.L, 1956, in 8, pp. 1428. S. p.
Storia dell'Avariti! 1896-1926, a cura di GAETANO ARPE; Milano-Roma, Edizioni Avanti!, 1956, in 8, pp. 224. S. p.
La prima parte della Bibliografia del Socialismo e del Movimento operaio ita­liano, pubblicata a cura dell'E.S.M.O.I. i) e dedicata ai periodici, comprende 3866 schede, corrispondenti ai giornali ed alle riviste reperite presso la Biblioteca nazionale di Firenze. Il Comitato direttivo dell'Ente che ha assunto quest'impor­tante iniziativa, ha ritenuto opportuno offrire, per il momento, la situazione della maggior raccolta italiana di periodici, riservandosi successivamente d'integrarla con Io spoglio d'altre raccolte pubbliche ed eventualmente anche private.
i) La raccolta e selezione del materiale e le annotazioni relative all'indirizzo politico ed alle vicende dei singoli periodici spettano a Rodolfo Chili ini; la deaeri /ione bibliografica è stata curata da Lidia Barbieri Manctti. La revisiono definitiva è toccata al Centro bibliografico ddl'E.S.M.O.I., nelle persone di Fernanda Asca­ri-Ili, Norberto Bobbio, Luigi Firpo, Leo Valiani, Narciso Nada.