Rassegna storica del Risorgimento

PEDROTTI PIETRO
anno <1956>   pagina <810>
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Libri e periodici
Sono stati incinsi nella bibliografia quei periodici che furono portavoce delle varie correnti socialiste e che furono espressioni di movimenti operai, difen­dendo gli interessi e sostenendo le rivendicazioni dei lavoratori s> ; cosi figurano, accanto ai giornali socialisti, quelli cattolici, democratici, radicali, mazziniani, repubblicani, anarchici in qualche modo legati alla storia del movimento operaio e, inoltre, i giornali del sindacalismo, del mutualismo, del cooperativismo jTer-mittus a quo della bibliografia è il 1848; terminus ad quem il 31 dicembre 1950, salva l'interruzione relativa agli anni centrali del fascismo, dal 1926 al 1939, Del fascismo, infatti, non figura alcun periodico, mentre non sarebbe stato forse del tutto inopportuno includere i giornali del sindacalismo e del cooperativismo fascista, che, sia pure con significato negativo, appartengono alla storia del movi­mento operaio.
Sarebbe troppo facile muovere degli appunti ai criteri che hanno presieduto all'allestimento di questa bibliografia; bisogna tener conto della vastità del lavoro, delle innumerevoli difficoltà teoriche e pratiche da superare. Chi non si accon­tenta del molto e avrebbe voluto immediatamente il moltissimo, potrà dire che era desiderabile avere un panorama complessivo dei periodici socialisti ed operai italiani, colmando le non scarse lacune della Biblioteca fiorentina con quanto poteva essere abbondantemente offerto dalle altre raccolte; potrà dire che non tutte le esclusioni sono giustificate, cosi come molte inclusioni appaiono notevolmente discutibili; *) potrà sostenere, ancora, che le notizie bibliografiche sono molto scarne e che indicare, ad esempio, di un giornale pubblicato per decine e decine d'anni, i nomi dei direttori senza precisare il periodo in cui ciascuno di essi tenne tale incarico, è di assai scarsa utilità.
È noto quale sviluppo abbiano avuto, in quest'ultimo decennio gli stadi sulla storia del movimento operaio, con il sorgere di riviste specializzate, con una abbondante serie di volumi, di saggi, di ricerche, impegnati a chiarirne le vicende, i motivi ispiratori, le evoluzioni ideologiche. Nel quadro della revisione storlo grafica della storia italiana post-unitaria, si è sottolineata la parte avuta dal movi* mento operaio ed il contributo da esso offerto al progresso verso forme politiche democratiche. Movimento operaio non significa soltanto contratti di lavoro, assi­curazioni sociali, limitazione dell'orario di lavoro, protezione del lavoro delle donne e dei fanciulli, riposo festivo, salario possibile, ma significa anche suffragio universale, libertà di stampa, eguaglianza di diritti, rispetto della personalità umana, per cui parlare di movimento operaio significa anche parlare di movi* mento di conquista democratica. Il fatto che tutte le correnti politiche, a partire dal secolo scorso, abbiano pensato, con metodi e magari anche con fini diversi, al problema della classe operaia, sta a dimostrare come tale problema si fosse imposto come preminente; la stessa cultura del secolo passato e del nostro secolo se lo è costantemente riproposto come un'esigenza viva, come un motivo fon­damentale. Se ai scorre l'indice dei nomi della bibliografia dell'E.S.M.O.I. si potranno trovare, come collaboratori dei periodici del movimento operaio, le personalità più alte emerse negli ultimi cento anni; e tra quei periodici si trove­ranno alcuni dei giornali e delle riviste di maggior rilievo ed influenza espresso dalla cultura italiana tra il 1848 e questi ultimi anni.
Prendiamo una delle riviste più famose del socialismo italiano, la Critica sociale ; vi troveremo la collaborazione di Luigi Einaudi, di Attilio Cablati, di Benedetto Croce, di Meticcio Ruini, di Rodolfo Mondolfo, di Gaetano Salvemini, di Antonio Graziadci, di Benvenuto Griziotti (peccato che la scheda bibliografica
i) I periodici del Partito democratico del Lavoro (194446), potevano, ad esem­pio, essere benissimo trascurati; non si vede, infatti, quali rapporti quel partito abbia avuto con il movimento operaio.