Rassegna storica del Risorgimento
TORINO ; CONGRESSI STORICI
anno
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1956
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822
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Vila dell'Isti luto
od. 1806). Uh gesto Ai squisita comprensione e di cordialissima collaborazione dell'Ufficio storico dello Stato Maggiore dell'Esercito ha consentito di arricchire con questo volume i doni (alti ai congressisti.
I partecipanti italiani e la presidenza dell'Istituto desiderano miche rinnovare l'espressione della loro particolare riconoscenza agli eminenti studiosi stranieri che hanno voluto essere presenti ancora una volta olla nostra grande manifestazione annuale, recandovi, l'apporto della loro scienza e la testimonianza della loro simpatia. Amici vecchi e amici nuovi, in numero di gran lunga superiore a quello degli anni precedenti, hanno portato la voce della storiografia helga (con. Auhert, prof, vau Nuffel. con. Simon), francese (prof?. Bcdarida, Boyer, Contornine, Droz, Godechat, Guichonnct), tedesca (prof. Cohring), inglese (proff. Blnkiston, Derefe ileales, Mack Smith), spagnola (prof. Vicens Vives), ungherese (prof. Murkus). Difficoltà deirultim'ora ci hanno tolto il piacere di avere graditissimi ospiti anche il prof. Case (Stati Uniti) e il prof. Suhivert y Roca (Spagna).
Ad altri, si è giù detto, il compilo di valutare criticamente i risultati raggiunti. La Rassegna non può non compiacersi, però, di dover constatare, una volta di più, l'accresciuta partecipazione degli studiosi piò qualificati italiani e stranieri accanto ai fedelissimi della tradizione, del mito risorgimentale. Perchè, come è stato appunto messo in opportuno rilievo in questo Congresso, che ha chiuso il primo mezzo secolo di vita dell'Istituto, oggi lo studio della storia del Risorgimento non può più essere costretto al pur nobilissimo campo delle vicende interne della nazione italiana. L'incitamento a calare la storia del nostro paese in quella europea (a patto, bene inteso, di non sottovalutare le necessità, gli impulsi le forze e i motivi italiani di quella 6toria e di non credere che il fatto politico-diplomatico sia tutto) ha ricevuto la più alta conferma dagli studiosi raccolti a Torino in quattro in-dimcnticabili giornate di meditazione e di discussione. La relazione del prof. Franco Valseceli! sul tema fondamentale del Congresso, Il problema italiano nella politica europea dal 1849 al 1856, ha avuto proprio il compito di guidare su quel piano tutti gli interventi degli Italiani e degli stranieri, sia che rievocassero, come ha fatto Jacques Droz, l'atteggiamento della Dieta di Francoforte di fronte al problema della nazionalità, sia che, nella comunicazione di Henri Contamine, vedessero le ripercussioni delle vicende italiane nell'opinione della destra francese, a, come: il Mack Smith, tentassero d'impostare una più severa interpretazione dell'opera di Cavour.
Che l'ombra di Cavour ha dominato il Congresso, e non soltanto nel ricordalo devoto pellegrinaggio al sacrario di Sentono, ma nelle discussioni d'ogni giorno, dove, da parte italiana, fu sempre ribadita la validità della tesi fondamentale di' Adolfo Omodeo, il Maestro indimenticabile e finora insuperato degli studi cavou-nani. Garbata polemica, anche se, qualche volta, vivace, quella che ho consentito agli intervenuti a questo Congresso di altissimo livello scientifico di fare il punto sui uno dei momenti fondamentali del Risorgimento. E, facendo il punto, qualcuno ha potuto persino rendere un po' più di giustizia al troppo e troppe volle calunniato -Nicomede Bianchi, del quale fu onestamente riconosciuto che, in molti casi, aveva saputo anticipare motivi e tosi che oggi si riscoprono come novità assolute, e a qualche altro di riconoscere che certi atteggiamenti di assoluta contrapposi* zionc non hanno ragion d'essere per gli studiosi, che, come aveva ammonito tanti anni fa Francesco.' Rtiffini, Il Risorgimento italiano è Mitilo una gigantesca polifonia, nella quale tutte le idee e tutti gli impulsi, tutte le correnti, e tutti i sentimenti hanno avuto una loro validità, positiva o negativa. E su questo concetto della validità per lo storico anche degli clementi negativi ha richiamato con impetuosa arguzia l'attenzione Nino ;Èorte*e.
Nelle aule di Palazzo Reale, di Palazzo Madama, di Palazzo Carignano, nella BOBta pensosa a Supcrga, nelle stanze cariche di memorio e lungo i viali dal sug gestivo fascino di Sàntcna, nel clima austero di Torre Pellico, davanti alla casa