Rassegna storica del Risorgimento
PISACANE CARLO
anno
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1957
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pagina
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7
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Qualche appunto su Pisacane 7
assai significativi: Un'autorità concessa eziandio dai popolari suffragi (si badi: è tutto il congegno elettorale e rappresentativo che viene messo in gioco) diverrà tirannica, se non sia debitamente limitata; e vi ritorna con più rigida assolutezza a p. 34: Non è già nel modo di concedere il suffragio e neU'universalftà di esso (sic: è di grande rilievo) che consiste la libertà, bensì nelle istituzioni volte a limitare l'autorità. Questa concezione del perenne controllo della collettività sull'azione individuale, ancor più che nel campo politico, dove può risentire ancora di qualche influsso francese, risulta significativa e piena di conseguenze nel campo economico ed in quello militare. In quest'ultimo, com'è noto, il Pisacane spiegò il meglio della sua preparazione tecnica ed erudita, e delineò altresì i fondamenti della nuova dottrina delle cariche elettive e revocabili, e precisò le sue idee sui concetti di patria e di disciplina. Un gran soffio di libertà, che vigorosamente si svincola dalle strettoie opprimenti del tradizionalismo, pervade tutto il quarto saggio: l'esercito si allarga dai ristretti limiti d'una casta fino a comprendere l'intera Nazione, ed il valor militare s'identifica quasi (p. 6) con la coscienza della libertà. L'autore illustra i motivi, non solo di giustizia, U ma di convenienza immediata, che suggeriscono le sue proposte (p. 11: Essendo cosa molto dimoile trovar fra i moderni un gran generale, è naturale che sarà più facile ritrovarlo cercandolo fra l'universalità de' cittadini e la libera concorrenza di tutti gli ingegni che nel ristretto cerchio di una aristocrazia o di una corte). Non solo: ma una volta proclamato l'eletto del popolo armato, a lui deve conferirsi con pienissima e persuasa fiducia (err. p. 104: L'ubbidienza in guerra, piena, illimitata, spontanea, non può ottenersi senza il convincimento che il più sublime in grado sia eziandio il più meritevole) una potestà illimitata e senza vincoli, giacché risponde alle buone norme militari che uno solo sia l'ideatore e al tempo stesso l'esecutore del piano di guerra. Ma il Pisacane seopre immediatamente in questa concezione individualistica ed eroica in senso stretto i pericoli della dittatura e della signoria dell'uomo sull'uomo, ch'egli paventa sopra ogni altro. E si affretta perciò a porre limitazioni e freni all'originario disegno. Il generalissimo ò temporaneo: è revocabile (p. 124: L'elettore ha sempre il diritto di revocare il suo mandato, di annullare la sua elezione; questo principio è il solo che garantisce la sovranità del popolo); è soggetto al perpetuo ed ifluminato sindacato di un'assemblea, eletta, come minor male, a suffragio universale, che si intitola Convenzione; ed infine, in disaccordo aperto ed esplicito con Mazzini, il Pisacane rivendica al popolo la facoltà di determinare da sé le sue scelte ed il suo avvenire, secondo le leggi del proprio destino nazionale e senza riguardo alle transeunti individualità singole ( Un popolo avvezzo a servitù, che tende sempre a crearsi nuovi padroni, conviene ben presto costumarlo a scegliersi i capi senza aver bisogno d'idoleggiare individui; e ancor più chiaramente, nel Saggio sulla Rivoluzione, l'A. nega recisamente che le Nazioni seguano l'impulso de' pochi). A ciò s'aggiungano le proposte, d'in* tonazione spiccatamente civica e romana, per il ripristino della giustizia
ij p. 18: Le milizie perpetue sorgono al tramonto della liberta ; e i due motivi s'intrecciano a p. 24: Oli eserciti permanenti pregiudicano l'arte mentre servono a ribadire le nostre catene .