Rassegna storica del Risorgimento

SICILIA ; GARIBALDI GIUSEPPE ; STATI UNITI D'AMERICA
anno <1957>   pagina <12>
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DOCUMENTI ITALIANI E AMERICANI SULLA SPEDIZIONE GARIBALDINA IN SICILIA*)
In un mio precedente studio *) mi occupai del profondo interesse degli Americani per la campagna di Garibaldi per la liberazione delle Due Sicilie. Feci notare che in quella campagna Garibaldi ricevette ingenti aiuti dagli Stati Uniti, che alcuni Americani si recarono in Italia espressamente per arruolarsi nel suo esercito, e che alcune navi mercantili americane furono messe al suo servizio per trasportare i volontari e le provviste in Sicilia. Inol­tre, notavo che in alcune città statunitensi vi furono comizi non solo per esprimere la simpatia del popolo per Garibaldi, ma anche per la raccolta di denari e materiale bellico. La sola città di New York contribuì in anni, denaro e provviste con circa centomila dollari alla causa garibaldina. La vittoria del piccolo gruppo di volontari sull'esercito borbonico fu giudi­cata in America come una delle più grandi imprese negli annali militari, e dovunque il Condottiero fu salutato come il Washington d'Italia. Ulte­riori ricerche su questo interessante perìodo di storia politica italiana e di relazioni italoamericane hanno rivelato resistenza di molti importanti documenti che gettano ancora maggior luce su ima delle fasi più signifi­cative del Risorgimento.
In una lettera2) al ministro degli affari esteri, Giuseppe Dabormida, da San Francisco, California, del 4 novembre 1859, Federico Biesta, presi­dente del Comitato Italiano di San Francisco per la sottoscrizione a favore delle famiglie dei contingenti dell'armata italiana, in nome del Comitato stesso, accluse una cambiale di lire sterline 784 sulla Casa bancaria Roths-child di Londra, cambiale che rappresentava l'ammontare delle sottoscrizioni per il summenzionato scopo raccolte in California. A nome dello stesso Comi­tato, il Biesta pregò il Dabormida di far rimettere la citata somma alla Com­missione Centrale per l'anzidetta sottoscrizione con sede a Torino, e di voler­gliene accusare ricevuta. La lettera del Biesta fu trasmessa al Dabormida per tramite del signor B. Davidson, Console di San Francisco, il quale fa­ceva notare che la più gran- parte della somma fu data dagli Italiani, ma che anche gli Americani avevano risposto all'appello.2)
Frattanto il signor Giuseppe Anfora,8) Console Generale delle Due Sicilie a New York, nel suo dispaccio n. 28, riservato, in data New York,
*) Questo studio è stato reso possibile da un sussidio concessomi dall'American Philo-Bophical Society. Mi è grato esprimere la mia riconoscenza a detta Società filantropica.
*) HOWARD R. MABHAHO, American opinion on the unification of haly 1846-1861 New York, Colombia University Press, 1932.
2) Archivio* di Stato, Torino.
8) Giuseppe Anfora dei Duchi di Licignano fu nominato console generalo a New York il 10 gennaio 1859, benché la patente reale fosse del 22 ottobre 1858. Dal 24 settembre 1860> al 15 dicembre 1861 fu incaricato d'affari ad interim a Washington, D. G.