Rassegna storica del Risorgimento

ECONOMIA
anno <1957>   pagina <59>
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RASSEGNE, DISCUSSIONI E VARIETÀ
I BREVE RASSEGNA DI STUDI H
SULL'ECONOMIA ITALIANA DEL SECOLO XIX
Non vuol essere, questa rassegna, che una silloge di svelte schede, di semplice indicazione, relative ad articoli e saggi pubblicati recentemente su riviste che trattano solo in parte problemi specificamente risorgimentali.
Ma il filo che in qualche modo lega queste segnalazioni consiste, forse, nel comune carattere dei saggi (prevalentemente economico-sociale) nei quali si è voluto porre in risalto qualche acuta intuizione; e la scelta non de­riva da preferenze o da esclusioni, ma da occasionali letture.
Se è vero che da alcuni anni l'attenzione degli storici, o anche semplice­mente dei cultori locali di memorie patrie, si è rivolta verso aspetti meno noti o addirittura ignorati della nostra storia, con opera di scavo e insieme di ripensamento, è vero altresì che l'interesse si è polarizzato intorno ad alcuni temi fondamentali, affrontati ex-novo o studiati con più duttile cau­tela da parte di ricercatori sorretti da sincera volontà di comprensione della storia italiana degli ultimi cento anni: i partiti democratici europei; le ori­gini e lo svolgimento del movimento operaio italiano e internazionale; l'opera dei congressi, il movimento cattolico e l'inserzione dei cattolici nella vita dello Stato; il fenomeno giolittiano; la nascita del fascismo; l'interdipendenza tra politica estera ed interna, ecc.
Su questa linea di ricerche è collocata inoltre ima ricca e articolata scelta di argomenti strettamente economici, affrontati anch'essi con minuta at­tenzione ai dati e con cauta e misurata interpretazione, alla luce di espe­rienze e di metodologie italiane o straniere; analogamente si cominciano a vedere i frutti delle indagini di sociologia religiosa, iniziate sulla scorta di esperienze belghe, francesi, ecc.
Possiamo riconoscere subito il risveglio d'interesse per gli studi sul '700 ed è sufficiente testimonianza di ciò il convegno di Vallombrosa dello scorso anno (cfr. gli Atti del convegno pubblicati in Rassegna storica toscana, a. I, n. IIIH, 1955) e per la conoscenza della struttura agraria del nostro paese, dal '700 in avanti, delle condizioni economiche, delle classi sociali nei loro rapporti, ecc. Utilissimi sono in tale direzione gli studi del Berengo, del Pe­trocchi, dell'Imberciadori, del Villani, ecc.
L'Imberciadori,1) indicate le condizioni della Maremma toscana prima del 1815, tanto nel periodo postleopoldino quanto in quello napoleonico, rileva l'aumento del prezzo del grano (1817-1818) e la crisi agricola che si andava pro­filando in quegli anni, soprattutto in Maremma. A indicare la gravità della si­tuazione basta l'intervento dell'Accademia dei Georgofili che bandisce, qualche tempo dopo, un concorso del seguente tenore: Con quali industrie potreb­bero i possidenti della Maremma nell'attuale stato economico-agrario del loro paese, avvantaggiarne la cultura ed aumentare i profitti della medesima .
1) ILDEBRANDO IMBEKCIAUOIW, Ricerca d'orientamenti economici per la Maremma tra il IBIS ed il 1825, in Economia e storia. Rivista italiana di storia economica e sociale, a I (1955), a. 3, pp. 309-324.