Rassegna storica del Risorgimento

ECONOMIA
anno <1957>   pagina <61>
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Breve rassegna di studi economici 61
Di un qualche interesse poi mi sembra lo spunto (che andrebbe appro­fondito) delle divergenze tra il Gioia, il Tamassia e il Lattanzi, e dei rapporti che il Gioia ebbe con la società mantovana del tempo.
Le ricerche del Gioia, rimaste inedite, furono pubblicate più tardi, col rifiorire degli studi economico-giuridici, ecc. attraverso gli Annali universali di statistica del Romagnosi. Non è inutile riconfermare qui una discendenza diretta, nell'ambito della cultura lombarda, del Cattaneo; anche per questo attaccamento al metodo statistico il Cattaneo è il diretto continuatore del binomio GioiaRomagnosi. ')
Dopo il fine saggio del Sestan sul Cattaneo giovane (cfr. E. SESSEAN, Eu­ropa settecentesca ed altri saggi, Milano-Napoli, Ricciardi, 1951, pp. 209-42), questo scritto dell'Ambrosoli, sul problema della formazione culturale e sulla partecipazione del Cattaneo alla Antologia fiorentina e agli Annali arriva a individuare alcuni motivi e interessi costanti nell'attività dello scrittore lombardo. Dal primo scritto sull'Antologia e dopo un lungo periodo di silen­zio, che si può considerare di maturazione e di studio attraverso le continue lettere e l'acquisizione di uno stile personalissimo e originale, asciutto e ner­voso, il Cattaneo sembra palesare d'un tratto e compiutamente, quasi senza tirocinio si direbbe, la ricchezza della sua personalità.
Il fortissimo senso storico, la concezione virile e civile della sua opero­sità, i precisi interessi per le questioni economiche più vive del suo tempo (ferrovie, trasformazioni agrarie, idrauliche, ecc.), il principio del progresso civile, lo studio concreto dei fatti e l'atteggiamento critico nei confronti di privilegi e limitazioni al progresso sociale ed economico (cfr. le Interdizioni israelitiche), l'amore per la Lombardia (costumi, istituzioni, cultura, popola­zione, ecc.) costituiscono appunto alcuni dei motivi ricorrenti nelle opere del Cattaneo, quasi a indicare nell'apparente dispersione delle indagini l'esi­stenza di alcuni temi centrali delle sue ricerche e delle sue riflessioni ai quali resterà legato durante tutta la sua attività di scrittore (p. 27). Ma il Cattaneo economista merita una segnalazione particolare, 2) specie per il suo continuo richiamo agli studiosi di non escludersi dal moto rinnova­tore del tempo; non si trattava solo di novità di costumi o di idee, ma del contenuto economico che andava assumendo la nuova civiltà europea. Esi­ste, almeno in talune regioni italiane, un processo di sviluppo che si compie come parte della grande trasformazione europea (p. 625). H che avvenne per la Lombardia, tra il Settecento e l'Ottocento, sia per la diffu­sione della bachicoltura, per l'intervento di capitali, per l'aumento dell'ir­rigazione della pianura, per la moderna affittanza capitalistica, ecc. (In tal senso pel Cattaneo è essenziale la funzione della città, intesa non solo come principio ideale, ma anche come centro verso cui son destinati a conver­gere i frutti di ogni altra attività ).
La patria artificiale, non è più opera della natura, ma quasi creazione dell'uomo, che col suo lavoro, coi traffici e con l'industria ha moltiplicato il valore di essa: da un lato è richiesto dal Cattaneo il libero afflusso del capi­
li Lerci AMBBOSOU, Cauaneo prima del Politecnico, in, Paragone, a. VI (1955), n. 72, pp. 17-27.
2) LUCIANO CAVAGNA, Agricoltura e accumulazione capitalìstica negli scritti economici di Carlo Cattaneo, in Società tu XU (1956), n. 4, pp. 623-648.