Rassegna storica del Risorgimento
FRANCIA
anno
<
1957
>
pagina
<
70
>
70
A. M. G.
nité compassante? . ') Gli Italiani di tanti anni più tardi possono esser lieti di vedere confermata la loro più umana comprensione e la loro fondamentale riluttanza a lasciarsi travolgere dai dissennati odi razziali anche in pubblicazioni, che rievocano le paurose pagine recenti della matta bestia-litade dilagante sull'Europa occupata dai Tedeschi nella seconda guerra mondiale. 2)
Ci vorranno dodici anni di tormento e di lotta per arrivare al verdetto del 12 luglio 1906, che, finalmente, renderà giustizia al pallido e miope capitano, vittima di uno dei più sordidi e ambigui intrighi di tutti i tempi. Ambigua e sordida in tutto il suo svolgimento la vicenda del processo Dreyfus: uè il pittoresco volume postumo del Paléologue vi aggiunge chiarezza. Se mai, ne accresce gli interrogativi e Pinquietitudine, evocando, nella cornice di una società fin de siede, pronta a mescolare insieme i Chants du soldat e il can-can, Sambre-et-Meuse e il cabaret, rue de Grenelle e il Deuxième Bureau, pittoreschi ritratti di avventurieri e di politicanti, di uomini di fede e di soldati leali, tra i quali compare, ombra senza volto e senza nome, un terzo uomo, quell'ufficiale d'un très haut grade , al quale pensava il comandante Henry nel momento in cui si recideva la carotide. 3)
Di recente Gino Doria, in un informatissimo saggio critico sul libro del Paléologue, 4) ha affermato di non credere all'esistenza del terzo nomo . Noi, pur poco inclini come lui a provar simpatia per il letteratissimo cinismo del diplomatico francese e convinti della sovrabbondanza dei ritocchi introdotti nel Journal (ma negheremo la sostanza del dialogo dell'8 settembre 1938 di Vittorio Emanuele HI con Bottai, in occasione del congresso del nostro Istituto, solo perchè l'autore lo colloca a Roma anziché a Torino e confonde il Campidoglio con il Palazzo Reale...?), s) noi, dicevamo, riteniamo accettabile l'ipotesi. Quel nome non è stato ancora indicato apertamente, né in Francia, né altrove, ma qualche tentativo è stato fatto e qualche sospetto è stato lanciato. Non è da escludersi che, prima o poi, si possa arrivare ad una soddisfacente indicazione.
Nell'attesa cerchiamo di perdonare all'autore l'ambiguo atteggiamento d'allora, per la gioia di certi deliziosi ritratti schizzati con squisita sicurezza. Guardate Pierre Loti, con le gote tinte di rossetto, le palpebre azzurrate, le ciglia allungate, e del resto si tace, in procinto di partire per Madrid nell'immediato indomani dello scoppio della guerra ispano-americana, 23 aprile 1898: Je donnerais volontiers trois ou quatre mois de ma vie à la cause espagnole... deux ans, non! Or, la guerre peut durer deux ans. Et puis, qua ferat-on de moi? Ma dignité ne me permet d'accepter qu'un commandement. Je me méne du navire que l'on me confiéra: les machines, les canons, les agrès, tout scia défectueux: je la connais la marine espagnole! Me voyezvous ratant une opération ou capturé par les Américains,
J) Ivi. p. 179.
*) Ved. L. POLLAKOV-J. SA DILLE. Gli Ebrei sotto l'occupazione italiana, Milano, 1956, il coi apprezzamento favorevole riceve conferma, per doloroso contrasto, da J. BILLING, La condition dea Juifs en Franca, in liovue d'hiatoirc de la Douxime guerre mondiale, a. VI (1956), n. 24, pp. 23-55.
3) PALÉOLOGUE, op. eh., p. 157.
*) Ancora sull'affare Dreyfus, in H Ponte, a. XII (1956), pp. 1486-1506.
5) C. BOTTAI, Ventanni e ungiamo, Milano, Garzanti, 1949, p* 119,