Rassegna storica del Risorgimento

FRANCIA
anno <1957>   pagina <73>
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Cronache di Francia
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ricordo e il confronto con la corte di Francia, della quale, non potendo essere il Re, si rassegnava a recitare la parte di Presidente Sole, erano assillanti, fino a spingerlo a far servire per seconda, ad nn pranzo ufficiale, la grandu­chessa Wladimiro, a precedere di venti passi le persone del seguito, a relè-gare dietro di sé, nell'ombra del palco a teatro, la propria moglie. On ne lit pas en face du Président de la Répubhquc , avrebbe ricordato un giorno al malcapitato Magnin, che aveva tentato di dare una sbirciatola al giornale durante un breve percorso in ferrovia. Si capisce che la fantasia popolare abbia prestato a Etienne (o a Thompson), dopo reiezione di Faure alla pre­sidenza, quando l'amico di ieri si affrettava ad ammonire che non avrebbe più tollerato il tu della vigilia, una frase che ricorda molto da vicino, anche se assai meno odorosa, una battuta celebre di Petrolini: Scusi, che me per­metterebbe de daije 'na vorta sola der tu ? Ma facci, ma facci pure! 'Mbé, va' morì ammazzato!... .
Bisogna riconoscere, però, che quella pompa, quel fasto piacevano al pubblico, il quale preferiva Faure al suo duro predecessore, specialmente per quel suo atteggiarsi ad esponente simpatico di un tollerabile e raggiungi­bile capitalismo di figlio delle proprie opere. ' ) Chaque Francais se recon-nait en lui , aspirazione ed esempio per tutti. Et demain, pourquoi pas moi? pourquoi pas mon fils? si domandava senza acredine l'uomo della strada, ohe l'aveva inteso intonare: Fils d'ouvricr, ouvrier moi-mème... ; je sors des rangs les plus modestes de la démocratie... 2)
Se Felix Faure non fosse esistito, si sarebbe dovuto inventarlo, pen­sava quello stesso uomo della strada, per il quale non aveva senso la sde­gnosa condanna di MUlerand: Ce subalterne, n'est ni un caractère, ni une valeur; ce pauvre sire n'est pas un président, c'est un figurant . In realtà, egli è stato uno dei più popolari, se non il più popolare dei presidenti della Seconda repubblica. E anche di fronte a certe debolezze (si guardi la lista degli abiti che questo fedele sostenitore dell'alleanza francorussa si portò dietro nella sua visita allo Zar, oltre alla gabbia dei piccioni viaggiatori per le comunicazioni dirette con la moglie rimasta in Francia), il popolo francese chiudeva volentieri un occhio e con i chansonniers salutava Monsieur Fé' lisque, le président le plus beau que tout le monde appréoie bon garcon... . 3)
Né il moderatismo di fatto in cui si ammorbidivano certe sue velleità radicali gli veniva troppo rimproverato. La sua scomparsa, però, rivelerà che la popolarità dell'uomo era reale, ma non profonda e l'opinione pubblica non gli perdonerà la condotta ambigua nel!1'affaiire e l'equivoca drammati­cità della stessa sua fine. L'ombra di Dalila, evocata dalla feroce penna anti­semita di Drumond, fuggiva dalla porta di servizio dell'Eliseo. Un garde amena un prètre, croisé dans la rue... Le protro demandant si le Président
1) DANSETTE, op. cit., p. 111.
z) Ved. nelle mirabili lettere di Romnin Rollami alla Mcyflciilnig, a proposito del­l'abbraccio tra Io zar e Fame, ce n'était pas un spectaele ordinairo que cclui du derttier représentant des tyrannics théoerutiqucs d'uutrefoJB, cmbrasaant contine son cgal, en pre­sene* de l'armée de Chàlons, VouvrUr Felix Faure, ROLLANO, Cahier, I, p. 184.
) Ivi, p. 117.