Rassegna storica del Risorgimento
GENOVESI ANTONIO
anno
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1957
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pagina
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86
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86
Lucia VUlari
lume da sé, ma il ricevono dal Sole, cosi Vautorità de* Principi viene dal Papa, perchè Mosé ha scrìtto nel Genesi: Crea vi t Deus duo luminaria magna, inajus ut praessct diei, minus ut praesset noeti. ') Non si gabbano i Frati* Come accordate un dito pih di quel che a loro si dee, traggonsi il braccio e poi il corpo tutto quanto
La seconda massima corregge l'eccesso della prima ed è: d'Istituzione Divina è quello che da Gesù Cristo medesimo è stato confidato e attribuito agli Apostoli e queste sono le sole incumbenze spirituali. Questa massima non è meno confusa, né meno difficile a praticarsi. Perché vi dicono in prima i Preti, che quel ch'è stato confidato e attribuito agli Apostoli, viene a noi parte per le scritture del Nuovo Testamento e parte per le tradizioni Apostoliche. Per cagion d'esempio, VAutorità Pastorale e Dottorale de' Vescovi è chiaramente stabilita nel Nuovo Testamento: il primato di S. Pietro e quindi quello del Papa non vi sono che oscuramente o non vi sono affatto, come pretende Febronio, e prima di lui YAutor Francese d'un opera dottissima /'Autorità del Papa. 2) E certo appare dalla Storia de' primi quattro secoli, che tutti i Vescovi si riputavano eguali in autorità e che la distinzione e le preminenze vennero dalla di' versità delle Città Capitali o non, e furono poi confermate dai Concilj. S. Cipriano nel libro: de imitate Ecclesiae il sostiene apertamente: Episcopatus unus est die'egli cuius ah omnibus in solidum pars tenetur. Intanto la Curia Romana insegna, ch'è d'istituzione Divina e costa parte per la Scrittura, parte per la tradizione. E se voi volete andare a disputare su questo punto coi Preti, Frati e loro divoti o pensionar], vi bisogna studiar venti anni almeno le Scritture e i monumenti de9 primi secoli e ribattere tutte le loro ragioni Ma poi non avrete fatto nulla; perchè voi non potrete negare che l'interpretazione della Scrittura sia di jus privativo del Sacerdozio, altrimenti voi annui-lerete anche la potestà Pastorale e Dottorale de1 Vescovi, cosa, che spianterebbe il fondamento della Chiesa Cristiana. E non potendo voi negare al Sacerdozio il dritto divino di interpretare autenticamente la Scrittura, egli vi darà ad intendere, che tutto quello ch'è d'interesse delia Monarchia Universale, spirituale, temporale, sia stato da Cristo confidato e attribuito agli Apostoli. Ne abbiamo mille esempj nelle Decretali. Cristo dice agli Apostoli: Quemadmodum misit me Pater, mitto vos, 3) e vuol dire colla medesima potestà in coelo et in terra. Secondo l'interpretazione della Curia Romana questo vuol dire che Cristo diede a S. Pietro il Principato universale, spirituale e temporale e da S. Pietro passò ai Papi. Leggete questo pezzo di clementina 4) nel cap.: si duobus nel tìt.: ut lite pendente nihil innovetur: Ad Papam Ecclesiarum, Personatum, Di-gnitatum, alioruinque beneficiorum Ecclesiasticorum piena, et libera disposilo ex suae potestatis plenitudine noscitur pertinere . Questa pleni-tudo potestatis è quella medesima per cui il Concilio di Lione, come si dice in una Decretale, scomunicò e depose l'Imperatore Federico II, Ecco che vuol
D Genesi, I, 16.
2) Sull'Anonimo francese v. la nota 1 dell'inedito recedente, a p. 81. Febronio è lo pseudonimo di G. N. Hontheim (Justinus Febronius), autore di un'opera edita nel 1763, De Slatti Ecclesiae.
0 Vangelo, Giovanni, 21.
4) La raccolta detta Le Clementine è di Giovanni XXII ed è indirizzato Dilectis Filits Doctoribus et Schotaribus uni.ver.iis Dominine commotaritibus.