Rassegna storica del Risorgimento
MAZZINI GIUSEPPE ; GIORNALISMO
anno
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1957
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pagina
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96
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VICENDE AMMINISTRATIVE DI GIORNALI E GIORNALISTI MAZZINIANI
Vi è una frase di Gandolin che, nella sua compassata ironia, ben definisce quella che, dal punto di vista finanziario, era nella quasi generalità dei -casi la situazione professionale dei giornalisti mazziniani.
Accennando al suo esordio come redattore a 1? Unità Italiana e Dovere
sorta, secondo quanto è noto, nel novembre 1871 in Genova dalla fusione
dell'omonimo foglio milanese con il locale II Dovere, l'arguto scrittore
ricorda la trafila attraverso la quale un bel giorno giunse ad essere nominato
giornalista effettivo, con uno stipendio, non tanto effettivo, ma fisso . J.)
E davvero motivo di rincrescimento non disporre di elementi per poter deterniinare almeno con una certa approssimazione l' effettività di questo stipendio di Gandolin. Da ciò si avrebbe indubbiamente modo di trarre nuova ragione di ammirazione per coloro che alla stampa mazziniana diedero il meglio delle loro energie, incuranti dell'esiguità dei benefici materiali che ad essi individualmente avrebbero potuto derivare, e solo solleciti, invece, del raggiungimento di quelle finalità collettive, d'ordine politico-sociale -e soprattutto morale, nelle quali si sostanziava l'insegnamento dell'Apostolo dell'unità italiana.
Parole, potrà dire taluno, ma se si pone niente che, quando Gandolin iniziava la sua attività professionale giornalistica, il periodo eroico del nostro primo riscatto nazionale era ormai concluso, e che perciò nel generale processo di normalizzazione, di solidificazione della vita italiana, anche il movimento mazziniano, forte dei risultati raggiunti, doveva e poteva ormai aver superato tutte le più gravi difficoltà organizzative, è agevole da ciò dedurre quali fossero le condizioni nelle quali in precedenza si svolgeva l'attività di chi dava l'opera sua in quel delicatissimo settore che nel complesso degli organismi di propaganda e di azione suscitati dal grande agitatore genovese era rappresentato dalla stampa periodica.
Ed infatti il problema della stampa fu per Mazzini uno dei più gravi tra i molti gravissimi che egli doveva quotidianamente affrontare. Il movimento da lui organizzato non poteva affermarsi senza un'adeguata opera fiancheggiatrice attuata dai giornali che diffondessero le sue idee, e affermassero la necessità della loro realizzazione. La stampa egli proclamava nel 1840 è l'unica speranza nostra. Ogni riga stampata dà più potenza che non venti lavori segreti .2)
Ma a prescidere dalle svariatissime difficoltà d'ordine strettamente politico e dai non meno rudi contrasti d'ordine psicologico i tentativi di Mazzini di costituirsi un'efficiente stampa di partito dovevano regolarmente urtare contro il tutt'altro che facilmente sormontabile ostacolo delle ristrettezze finanziarie.
>) L. A. VA83AJXO (Gandolin), Gli uomini eh* ho conosciuto, Milano, Ttcves, 1911, p. 122. *) Epistolario, voi. IX, p. 334.