Rassegna storica del Risorgimento
BIBLIOTECHE ; ORIOLI FRANCESCO
anno
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1957
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pagina
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106
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MUSEI, ARCHIVI E BIBLIOTECHE
IL CARTEGGIO DI FRANCESCO ORIOLI NELLA BIBLIOTECA VALLICELLIANA DI ROMA
Le periodiche revisioni degli inventari e dei fondi manoscritti, croce e delizia di tutte le biblioteche, hanno portato alla ricostituzione di 121 lettere facenti parte del carteggio di Francesco Orioli, acquistato dalla Biblioteca Vallicelliana, insieme con altri documenti di un periodo più. antico, nel 1886 dalle sorelle Cotoloni, nipoti ed eredi di don G-. B. Baldelli. erede a sua volta del prof, don Vincenzo Diotallevi. Queste lettere erano state molto sommariamente e frettolosamente descritte in un catalogo della biblioteca che registrava tutte le nuove accessioni di manoscritti, e sfuggite alla maggior parte degli studiosi, perchè disperse nell'ordine alfabetico generale. Il dare notizia di queste carte vuol essere un omaggio alla memoria di quell'Italiano e nello Btesso tempo una comunicazione, forse non priva di interesse, per i cultori della nostra storia del secolo passato.
Francesco Orioli nacque a Vallerano (Viterbo) il 18 marzo 1785 e morì a Boma il 4 novembre 1856. ' ' La sua singolare figura di studioso e di patriota, la sua formidabile attività, come insegnante e come scrittore, in tutti i campi dei sapere, meritano di essere ricordate: figlio di Giovanni Orioli, medico, e di Caterina Valeri ebbe una fanciullezza squallida, passata nelle scuole dei piccoli centri del Viterbese, con maestri come il Fieroni, il Bozzelli, il Ciccolini, che egli ricorda con appena velata ironia insieme con la coniugazione del verbo verberare. Il suo fertile ingegno e la sua dottrina, volti in quel tempo specialmente alle scienze naturali, ebbero un primo riconoscimento con l'incarico dell'insegnamelo della chimica al liceo di Viterbo, dove rimase dal 1804 al 1813. La sua fama lo chiamò, non ancora trentenne, in un centro molto più celebre per gli studi, Perugia, nella cui università, mentre era rettore PAntinori, insegnò fisica dal 1813 al 1815 e dove conobbe i matematici Pieri e Giamboni, l'antiquario Vermiglioli, i medici Massari, Pascucci e Ceccotti, il filosofo Bini, il botanico Bruschi, i quali tutti egli ricorda, con acute osservazioni, nella sua autobiografia. 2'
Dopo questa seconda prova, la sua ascesa continua e lo troviamo professore di fisica a Bologna dal 1815 al 1829, nel quale anno fu nominato commissario per le antichità a Roma, ove tenne tale incarico per circa quindici mesi. Le vicende politiche interruppero la sua carriera in Italia; infatti l'Orioli, che nel 1831 fu membro del nuovo governo a Bologna e mini-
1) È sepolto nella chiesa dì San Rocco, Sulla sua tomba e l'epìgrafe : Francisco Oriolo/ Domo Vallerano in Etruria/ Pbilosopuo et medico/Ingonioso eloquenti probo/ Qui scientias fere omues/Felici ter rolu it/I ii muli in mire oxcallnil/Doctori Gur, archeologo/ Filli dolomia P.P./ Romac decess. Pr. Non. Nov. / An. Chr. MDCCCLVI Aet. LXXHI .
2) GIACOMO LUMBROSO, Roma e lo Stato Romano dopo il I7Ò9, da una inedita autobiografia, in Rendiconti dell'Accademia dui Lincei* aer. V, I 1892, pp. 103-134, 208-248.