Rassegna storica del Risorgimento

BIBLIOTECHE ; ORIOLI FRANCESCO
anno <1957>   pagina <108>
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Emerenziana Vaccaro
di notevole importanza per il carattere dell'uomo, si è creduto opportuno pubblicarne il testo.
I corrispondenti del primo periodo sono studiosi di grande fama: Gia­como Antonio Tommasiiii, famoso medico di Parma e dell'arciduchessa Maria Luisa, parla con appassionato calore dei suoi corsi universitari; G. B. Amici, ottico, astronomo e naturalista di Modena, dà notizie interessanti sui quella università; Francesco Inghirami, studioso di antichità, direttore della biblioteca e del museo Guarnacci di Volterra, tratta argomenti di studi etru­schi che furono tra le più. fervide attività dell'Orioli; Paolo Costa, letterato e patriota di Ravenna, col quale l'Orioli collaborò per la compilazione del Dizionario della lingua italiana,1) intrattiene l'Orioli con argomenti vari e specialmente sull'opera sua Del modo di comporre le idee; Giovanni Rosini, scrittore fecondissimo, particolarmente noto per il suo romanzo storico La monaca di Monza, tratta argomenti danteschi; il latinista Giuseppe Fur-lanetto, che curò le aggiunte alla terza edizione del Lexicon del Forcellini, insieme con l'Orioli e con altri, discorre di argomenti filologici. Di argomento scientìfico sono invece le lettere di Cosimo Ridolfi, il filantropo e uomo politico fiorentino, membro dell'Accademia dei Georgofili; Carlo Matteucci, profes­sore di fisica a Pisa, famoso per i suoi studi sull'elettrologia, parla dei tempo­rali e degli studi fatti dall'Orioli sul paragrandine; Ottaviano Targioni Toz-zetti, il noto naturalista fiorentino, invia campioni delle miniere di ferro di Canapiglia.
Del secondo periodo (18311836) abbiamo lettere di: Dureau de la Malie, letterato e storico francese, che disquisisce su Gargilius Africanus; Charles Lenormant, archeologo e numismatico, loda un lavoro dell'Orioli sul Man­zoni; Alessandro Poerio, anch'egli a Parigi, manda notizie di coloro che quivi attendono alle lettere; Raoul Rochette, direttore del Gabinetto numi­smatico della Biblioteca nazionale di Parigi, chiede all'Orioli notizie del suo lavoro su Festo; Guglielmo Pepe, che si trovava a Versailles, invia lettere di tono più salottiero con inviti a pranzi e a the.
Del periodo dell'esìlio a Corfù sono conservate lettere di Andrea Musto-xidi, filologo e storico neogreco, che compì gli studi in Italia e fu amico del Monti, con dotte disquisizioni di filologia greca; del nobile siciliano Domenico Lo Faso Pietrasanta duca di Serradifalco, presidente della commissione di antichità e belle arti della Sicilia, che invia all'Orioli la sua opera sulle anti­chità siciliane; di Ottaviano Fabrizio Mossotti, fisico, matematico e patriota di Novara, che accenna al congresso degli scienziati che si terrà a Torino nel 1840; del medico Francesco Puccinotti, famoso per i suoi studi sulle febbri perniciose e sulle risaie, che parla appunto di un progetto di risaie sul litorale toscano. Del gesuita G. B. Pianciani, collaboratore della Civiltà cattolica, scienziato, amico di Angelo Secchi, sono due lunghe lettere, nelle quali, con evidente contrasto fra l'antica amicizia e l'attuale divergenza di vedute, critica molti scritti dell'Orioli. Vi è, infine, una cordiale lettera di Marco Mingliot.fi con la quale si rallegra con l'esule per la decisione presa di lasciare Corta e di tornare in patria.
l) PAOLO COSTA e FBAHCESCO CARDINALI, Dizionario della lingua italiana [collabora* sione di Francesco Orioli e Gaetano Malocchi] Bologna, tip. Masi, 1819-1826, voli. 7.