Rassegna storica del Risorgimento
ARCHIVI ; BUENOS AIRES ; DE ANGELIS PIETRO
anno
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1957
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pagina
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118
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GLI ARCHIVI DI BUENOS AIRES, LA STORIA ITALIANA E UN EXCURSUS SU PIETRO DE ANGELIS
Gran fervore, in Argentina, negli studi di legislazione archivistica e fermo proposito di concentrazione delle scritture. Giunto tardi, il paese vuol porsi decisamente al passo.
Fu, come è noto, Bernardino Rivadavia lo statista ohe lasciò così larghe tracce della propria azione innovatrice e rifornuttrice in tutti i settori della organizzazione del giovane stato sudamericano, ponendo pienamente a frutto i lunghi anni trascorsi oltre oceano nello studio delle istituzioni europee il primo ad intendere tutto il valore di un unico deposito di concentrazione dei documenti. Egli era ben convinto che la conservación de los archivos de un pafs asegura sin duda a su historia la materia de ella ; e da questa sua convinzione nacque quel decreto del 28 agosto 1821 da cui VArchivo general de la Nacìón trasse la sua prima origine. L'istituto, per varie vicende che non è il caso di ritessere ed amministrato come fu dal governo provinciale di Buenos Aires, ebbe vita grama ed oscura quantomeno sino al gennaio 1884, data in cui venne ad esso riconosciuto, anche formalmente, la funzione di Archivio generale dell'intera confederazione. *)
Peraltro, malgrado le numerose leggi in materia succedutesi da allora facessero tutte esplicito riferimento all'obbligatorietà del versamento delle scritture pubbliche anteriori all'ultimo ventennio, solo in piccola parte si adempì a tale disposizione. E, a tacere della cospicua documentazione di carattere ufficiale rimasta ab origine fuori degli archivi dello Stato perché in possesso dei numerosi uomini politici succedutosi al potere nella turbinosa vita argentina dell'800, anche archivi importantissimi, quale ad esempio quello del Ministero degli esteri rimasero fuori del deposito generale.
Solo ora, col nuovo spirito impresso alla direzione dell'Archivio dal giovanissimo dott. Roberto Etchcpareborda e dai BUOI collaboratori dal Villegas all'Otero, si ha l'impressione che nel vasto edificio di corso Aleni si voglia fare sul serio. Si pensi che l'Archivo general de la Nación e la notizia ha un valore rivoluzionario per chi conosca i tradizionali rapporti esistenti da noi fra biblioteche ed archìvi 1 ha ricevuto in deposito tutto il materiale cartaceo conservato finora nella Biblioteca Nacional di Buenos Aires. E se ai considera che quei manoscritti erano, se non qualitativamente, almeno quantitativamente, assai ricchi, tanto da dar materia a tre grossi volumi di indici a stampa, 2) si avrà l'idea, oltre che del significato della disposizione, dell'importanza del recente acquisto. E un esempio, questo, che andrà senza dubbio seguito: e se molto opportunamente un certo numero di scritture già ben custodite e catalogate in musei ed in benemeriti enti culturali basti,
1) Cfr. Memoria correspondiento al ano 1924 àlVArchiuo general de la Nación Argentina, Buenos Aires, 1925, sovrattutto per gli untecedentes acerca de su fondneiòu .
2) Del Catalogo de manuterUos de Ut Biblioteca nacional apparvero due volumi negli anni 1905, 1906: un segando catalogo de mantucritos è apparso nel 1944. 1 cataloghi san forniti di accurati, utilissimi indici dei nomi di luoghi e di persone.