Rassegna storica del Risorgimento

CADDEO RINALDO
anno <1957>   pagina <130>
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130 Libri e periodici
del salàrio e del l'organizzazione del lavoro, nei quali prospetta le pessime con* dizioni di vita cui erano sottoposti i lavoratori in quel tempo e l'impossibilità di provvedere ai più elementari bisogni di ogni giornata e come per essi, che non avevano altro padrone che Dio, e non erano e non dovevano essere schiavi, fosse necessario si educassero, esprìmessero i loro bisogni, si intendessero fra di loro e si associassero (l'articolo ricomparirà, poi, nel contesto dei Doveri del­l'uomo ) ; e, ancora, il lungo studio su i sistemi sociali e la democrazia, in cui critica il socialismo utopistico e definisce la democrazia manifestazione di volontà sen/.a limiti, la quale si attua per atti della sovranità del popolo abilitato dal* l'esercizio del diritto, dell'istruzione e dell'educazione (fu pubblicato per la prima volta ncWhalia del Popolo di Losanna, volume II, 1850).
Comunque, l'opera del Levi, frutto di coscienziose meditazioni, ma scritta con il cuore, e in forma limpida e viva, merita di trovare larga diffusione tra il popolo, i giovani e le stesse persone colte.
Dalla Francia ci viene un'altra monografia sul Mazzini, dettata pure da una italiana, costretta pur essa, come il Levi, a lasciare la patria nel periodo fascista. L'intendimento dell'autrice è di far meglio apprezzare in Francia il nome del Mazzini, ove poco o falsamente è conosciuto; intendimento indubbiamente lode­vole. Ma siamo spiacenti di dover dire che non è stato compiutamente raggiunto. Per un lavoro siffatto due qualità sarebbero state necessarie, che alla signorina dell'Isola mancano in gran parte: una larga conoscenza, criticamente vagliata, delle vicende del Veggente e di tutto il processo storico che determinò la con­quista del compimento unitario nel nostro Paese, e ancora, e sopra ogni cosa, una spassionata franchezza di giudizio, di cui ci ha dato, nel suo ottimo saggio, il Levi un ammirevole esempio.
Anzitutto, la Dell'Isola si è affidata a poche fonti, di cui alcune ormai superate (nessun riferimento ho riscontrato nel suo volume né al Gentile né al Salvatorelli né al Codignola, tanto per fare qualche citazione) e per lo più non diretta­mente, ma di seconda mano, come par si debba credere se ella confonde il cognome della Morelli con Moretti, e non solo una volta, e attribuisce al com­pianto critico della nostra letteratura Attilio Momigliano i ben noti studi mazzi­niani di Felice Momigliano. Nessuna meraviglia, pertanto, se, soventi, nella let­tura dell'opera, ci si imbatta in false o infondate interpretazioni. Farò soltanto, per amor di brevità, alcuni accenni. Del padre del Mazzini ci dà il seguente profilo: Liberal dans sa jeunesse, voire jacobin, il en était venu a se dire que rien ne vaut la quiétude et le repos. Maintenant, il désapprouve totalement l'adivi té de son fila. Du coup, pensant la corri ger, il cesse de corréspondre avee lui, il lui coupé les vivres, dans Pillusion de l'amener par la faim à résipiscense . Se l'A. avesse consultato il carteggio inedito del 183449, scoperto dal Luzio e stampato in seconda edizione nel 1923, nel quale le lettere affettuose del padre al figlio appaiono in appendice insieme a quelle della madre e, se avesse più; dili­gentemente compulsato l'Epistolario (vedi in particolare, la lettera di Pippo da Grenchen del 17 febbraio 1836), si sarebbe di certo trattenuta dal gettare un'ombra così funesta sulla memoria del dott. Mazzini, di cui proprio ora gli studiosi stan facendo la riabilitazione (degno di nota l'articolo di Carlo Arrigoni nella rivista Il pensiero mazziniano del 1956).
Per la Dell'Isola la Giuditta Sidoli è una bizzarre nature, où les plus solides quali! és h'arcom pugne ti t d'impuuùonB priniesuulières! . Nulla di strano, pertanto, se, a detta del l'A., la Sidoli nel 1833 sia partita d'improvviso da Marsiglia se d'un coup f senza aticune raison raisonnee! . La ragiono c'era, anzi due erano pro­babilmente le ragioni, e ben serie, che hi indussero ad abbandonare il Mazzini; il conflitto insanabile che era insorto tra ì due amanti sul metodo di proseguire l'azione rivoluzionaria, conflitto dovuto alla differenza profonda di temperamento