Rassegna storica del Risorgimento
1814-1848 ; AUSTRIA ; ISTRUZIONE PUBBLICA ; VENETO
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1957
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770
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770 Nicola Mangiai
alla camera letteraria o scientifica andava al ginnasio; chi invece preferiva la via del commercio o dell'industria doveva frequentare la quarta classe e di li passare alla scuola tecnica. Tale tipo di scuola (considerata più. propriamente come post-elementare) doveva sorgere solo a Venezia, ma dovettero passare molti anni prima che facesse la sua apparizione (1842).
H metodo di insegnamento fu uniformato in tutte le scuole, prescrivendo ai maestri determinati libri di testo, che venivano da Vienna. Libri che erano traduzioni di testi tedeschi e presentavano diversi inconvenienti: improprietà di linguaggio, racconti ed esempi poco adatti agli usi italiani, molte scorrettezze tipografiche.
La direzione delle scuole elementari minori continuò, come per il passato, ad essere affidata ai parroci, che, sorvegliati, dovevano a loro volta sorvegliare la condotta dei maestri e degli alunni. Le scuole maggiori furono affidate ad un direttore, ohe per legge doveva essere un ecclesiastico; mentre la superiore ispezione di tutte le scuole elementari era di competenza dei rispettivi ordinari diocesani. Come si vede, tutto questo delicato settore della pubblica istruzione era nelle mani del clero, divenuto, come vedremo meglio più. avanti, un docile strumento dell'assolutismo governativo. Severa era la disciplina che vigeva nelle scuole: i colpevoli di gravi scostumatezze venivano immediatamente espulsi, mentre per le infrazioni di minor gravità si faceva molto uso di punizioni corporali, anche se esplicitamente proibite dal regolamento. 1) Ai maestri era assegnato il compito non solo di istruire, ma anche di educare i propri scolari, il che, regolamento alla mano, voleva dire che essi dovevano cercare di insinuare in quelli la gratitudine verso i parenti e l'amore verso l'arte, alla quale essi sono disposti d'applicarsi... e l'amore pel sovrano e per la patria, l'ubbidienza alle leggi, il rispetto ai magistrati e la riconoscenza soprattutto a chi loro procura una gratuita istruzione e cerca di nobilitare l'animo loro . Ottimi e paterni precetti, invero, se non fosse così trasparente la preoccupazione dei governanti di soffocare fin dal nascere gli eventuali influssi delle recenti eresie rivoluzionarie d'oltralpe e la precisa volontà di vincolare a sé in nome di una imposta gratitudine le giovani generazioni.
L'istruzione primaria fu resa obbligatoria per tutti i fanciulli e le fanciulle dai 6 ai 12 anni ed erano contemplate delle multe per quei genitori che non ottemperassero all'obbligo di inviare i propri figli a scuola. Ma doveva passare del tempo prima che le famiglie acquistassero la coscienza di tale dovere. Al concetto dell'obbligatorietà va unito quello della gratuità come due concetti nati assieme. Le scuole elementari del Veneto, come quelle della Lombardia, dell'Ungheria, del Tirolo e della Dalmazia erano gratuite, mentre in diverse altre provincie dell'impero agli alunni era imposta una tassa annuale di qualche franco da pagarsi al maestro.2)
L'onere finanziario dei vari rami della pubblica istruzione fu assunto dallo Stato, lasciando però a carico dei comuni le elementari minori.
i) II Regolamento per le scuole elementari nel Regno Lombardo Veneto uscì per la prima volta, nel 1818. indi, nella sua forma definitiva, nel 1821.
2) L. PAROLA, V. BOTTA, Del pubblico insegnamento in Germania, Torino, Favaio, 1851, p. 251.