Rassegna storica del Risorgimento
1814-1848 ; AUSTRIA ; ISTRUZIONE PUBBLICA ; VENETO
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776 Nicola Man girti
Cologna, Este); nello stesso anno in tatti questi istituti vi erano 5.453 alunni e 172 insegnanti.
Il direttore generale dei ginnasi fa per circa quindici anni il conte Antonio Filiasi. Eletto nel 1817, molto lavorò per l'attivazione del piano di riforma ginnasiale e la sua opera di servitore onesto e zelante fu apprezzata dal Governo, che, nel 1830, benché il conte fosse quasi ottantenne, volle confermarlo in quella carica, malgrado il parere contrario della Direzione di Polizia.
Quanto ai licei, prima della riforma austriaca, nel Veneto se ne contavano sette (Venezia, Verona, Vicenza, Udine, Treviso, Padova, Belluno), tutti fondati durante il Regno italico. Il nuovo piano impose la soppressione dei licei di Treviso, Padova e Belluno e, forse, se il conte Goess, governatore del Veneto, non vi si fosse opposto, qualche altro liceo avrebbe subito la stessa sorte.1) Nei quattro licei rimasti il numero degli allievi andò progressivamente aumentando; così, ad es., il liceo di Venezia, che nel 1819 aveva 62 iscritti, nel 1824 ne contava già 171.
Si può dunque concludere che anche per quanto riguarda l'istruzione secondaria l'Austria portò nel Veneto diversi miglioramenti con una organizzazione più razionale e una diffusione più vasta, anche se è da lamentare la mancanza di scuole di diverso indirizzo, ove i figli del popolo potessero apprendere la scienza di guadagnarsi il pane. Quanto alla reale entità dei benefìci apportati, lo spirito informatore della riforma scolastica non permette di farsi troppe illusioni.
3. L'istruzione privata. - L'istruzione privata aveva nel Veneto una lunga tradizione, sia attraverso i precettori di famiglia, sia attraverso i collegi diletti per lo più da ordini religiosi. Questa consuetudine di studi non conosceva una disciplina governativa ed era assai più estesa della istruzione pubblica. Ma la restaurazione austriaca, imponendo necessariamente dei limiti e dei freni all'istruzione privata, diede inizio a quel processo evolutivo, che nel volgere di pochi anni portò in primo piano l'istruzione governativa. Tale fenomeno, prescindendo dalle cause contingenti, non era che la conseguenza inevitabile del nuovo atteggiamento assunto dallo stato, già in età illuminìstica, nei confronti dell'istruzione, vista non più come un problema personale, ma come un settore d'attività di grande valore politico, oltre che sociale, di esclusiva pertinenza del governo. L'Austria fu quindi spinta a riformare, cioè a schiacciare, l'istruzione privata unicamente per motivi politici: la paura di tutto e di tutti portava necessariamente al controllo di ogni manifestazione sociale.
Il Regolamento degli studi privati fu redatto nel 1819 e prescriveva che i giovani che intendevano fare i loro studi privatamente dovevano rivolgersi ad insegnanti regolarmente approvati dal Governo. Inoltre essi dovevano segnalare i nomi dei propri insegnanti ai direttori dei locali ginnasi o licei regi e dovevano farsi iscrivere nei registri di quegli istituti come studenti privati, con l'obbligo di intervenire agli esami mensili e semestrali. E queste non erano che le prime avvisaglie della lotta per soffocare una tradizione che, secondo i piani di Vienna, doveva essere distrutta. Ben presto fu proibito far priva-
1) Ibidem, p. 152.