Rassegna storica del Risorgimento

1814-1848 ; AUSTRIA ; ISTRUZIONE PUBBLICA ; VENETO
anno <1957>   pagina <778>
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Nicola Mangiai
che tutto dovesse andare per il meglio, anche perchè queste scuole erano state approvate nel 1819 dall'arciduca Ranieri con un decreto, in cui espri­meva la sua particolare soddisfazione per lo scopo lodevole che si propone* vano. Ma a Vienna si pensava altrimenti e nel timore che questa istituzione divenisse un centro di propaganda liberale, se ne deliberò l'immediata sop­pressione.
Non dobbiamo infine dimenticare che ci fa anche un'altra causa, che concorse alla promulgazione di disposizioni restrittive sulla istruzione pri­vata. Intendo alludere all'affollamento delle facoltà universitarie, specie della facoltà politico-legale, che incominciava a dar da pensare al Governo austriaco. Per cui prima si limitò, indi si tolse ai giovani la possibilità di pre­sentarsi come privatisti all'Università di Padova per sostenere gli esami finali.
Cosicché, stroncata quasi completamente quella consuetudine di studi un tempo fiorente, il Governo potè a ragione asserire di avere in pugno tutta l'istruzione, da quella elementare a quella universitaria, in tutte le provinci? venete.
4. Sorveglianza politica ed opinione pubblica. Chi si limitasse a giudi­care l'ordinamento della pubblica istruzione nel Veneto dai regolamenti e dalle leggi, ne trarrebbe un'alta opinione. Così, giustamente, il Sandonà defi­nisce il regolamento per le scuole elementari come una pregevole raccolta di sagge disposizioni .J)
Ma la realtà, come si è già accennato pia volte, era ben diversa. Lo spi­rito assolutistico e dispotico, da cui era animato il Governo, non poteva non falsare in pratica quelle disposizioni liberali concesse sulla carta. Il Governo austriaco aveva instaurato un regime di sospetto e di sorveglianza, innalzando su tutto e su tutti una onnipotente polizia. E naturalmente questo ramo tanto delicato della pubblica amministrazione fu sorvegliato e controllato quanto e forse più degli altri.
Fin dal primo ingresso delle truppe austriache nel Veneto, è presente nel Governo la preoccupazione di una sorveglianza del ceto dei professori e dei letterati, che viene raccomandato in modo particolare alle... attenzioni dei delegati di polizia. 2) Di conseguenza una solerte e riservata sorveglianza fu disposta Bui contegno politico, sulle manifestazioni, sulla corrispondenza, sulle relazioni e aderenze dei maestri e professori pubblici e privati.3) Nelle scuole la sorveglianza era organizzata. Nei ginnasi, ad es., erano in nso i rapporti segreti e cioè il prefetto, cui nell'organico era affidata la parte disciplinare, verso la fine di ogni anno scolastico, doveva compilare una rela­zione intorno alla dottrina, alla religione e al contegno morale dei professori; d'altra parte il direttore doveva stendere un'identica relazione sul suo pre­fetto. Verso gli insegnanti che in qualche modo mancavano si procedeva con una regolare diffida: il delegato provinciale, alla presenza del direttore del­l'istituto, diffidava il professore indiziato a cambiare condotta a scanso di perdita dell'impiego; inoltre, per un tempo indeterminato, la sua condotta
i) A. SANDONÀ, op. di., p. 144.
2) L. OTTOMSNGHI, Padova e il Dipartimento del Brenta dal U13 al 1815, Padova, 1909, p. 107.
.8) Cfr. in Appendice, docum. n. 2.