Rassegna storica del Risorgimento

1814-1848 ; AUSTRIA ; ISTRUZIONE PUBBLICA ; VENETO
anno <1957>   pagina <782>
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782 Nicola Mangini
suo. Non mirava né a farne dei dotti, tanto meno ad educare degli Italiani: essa esigeva soltanto che la scuola costruisse dei sudditi su un modello fab­bricato a Vienna . I giovani nelle scuole e nc collegi governativi dovevano crescere nella convinzione che l'uomo è un essere che ha molti doveri e nessun diritto. In funzione di questo illusorio miraggio di pianificazione intellettuale, proprio di tutti i regimi dispotici, si spiegano lo zelo e la cura costante del Governo in questo settore.
Che il Governo abbia agito soprattutto in base a considerazioni politiche, può apparire anche dal fatto che esso iniziò l'attuazione delle riforme dall'U­niversità (1816) e dai licei (1817), cioè da quegli istituti da cui poteva venirle un pericolo immediato. Se la sua meta fosse stata un'altra, la riforma avrebbe avuto logicamente inizio dal basso.
Le varie deficienze d'indole didattica e pedagogica diedero origine, verso gli ultimi anni di questa seconda dominazione, a lagnanze e voci di riforma, di cui è eco nei rapporti degli ispettori e dei delegati provinciali. Sì consiglia­vano modifiche ed innovazioni per eliminare le insufficienze dei piani di stu­dio; ma, per il momento, non se ne fece nulla. Tuttavia quello stato di disa­gio, che si avvertiva anche nelle sfere governative, aveva la sua ragione pro­fonda non nelle imperfezioni più. o meno gravi degli ordinamenti scolastici ma nello spirito poliziesco che li animava. E nessuna riforma poteva essere possibile, fin tanto che l'Austria perseverava in quella sua politica.
NICOLA MANGIMI APPENDICE
1. Giuramento di servizio. Ella giurerà all'onnipotente Iddio e prometterà sul suo onore e sulla sua fedeltà all'Augustissimo e Potentissimo Prìncipe e Signore Francesco Ipor la grazia di Dio Imperatore d'Austria, Re d'Ungheria e di Boemia, ecc. ecc., come legittimo sovrano e signore e dopo di lui alti suoi Eredi e Successori, proceduti dal suo sangue e prosapia, di essergli fedele e ob­bediente, intenzionato e pronto altresì ad adempiere gli obblighi della cattedra d'istruzione, appoggiatale esattamente a norma dei vigenti regolamenti, pro­muovere con tutte le sue forze la coltura dello spirito e li progressi nelle scienze nei di lei scolari, osservare attentamente i loro costumi, prendere tutte quelle misure che vagliano a migliorare, conservare e promuovere la loro moralità, pre­cedendo col buon esempio della propria condotta si nella scuola che fuori della medesima, animare nei scolari l'attaccamento verso il Sovrano e la Patria, trat­tarli nella pubblica istruzione e particolarmente negli esami e nelle classificazioni egualmente senza riguardo alla facoltà, al rango, all'autorità dei loro genitori, tutori e parenti, non lasciandosi rimuovere per mezzo di regali dallo stretto adem­pimento dei doveri d'un maestro e rigettando con fermezza ogni tentativo di sedu­zione. Dovrà Ella inoltre giurare di non appartenere a veruna società secreta proibita o fratellanza ne in Patria né all'Estero e che mai non sarà per entrare in veruna simile società e fratellanza. A tutto quello che ora mi è stato proposto e che io ho pienamente e distintamente compreso, devo e voglio fedelmente e dili­gentemente adempiere.
Così Dio m'aiuti (firma)