Rassegna storica del Risorgimento

VENEZIA ; MARINA ; GRAZIANI LEONE
anno <1957>   pagina <787>
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Intorno alla perdita della flotta o Venezia 787
ciò non era nemmeno più necessario.j) Tutto questo, senza dubbio, per libe­rarsi dalia taccia di avere dato al Oraziani il sollecitato permesso. Chi poteva, infatti, muovergli rimprovero per avere sostituito il malaccetto Marinovich con l'italiano, della cui fedeltà era pur convinto, se, alle domande rivoltegli dallo Zichy, egli si era dichiarato persuaso che in caso di sommossa gli ufficiali di marina l'avrebbero combattuta, il che non significa che qualcuno non si sarebbe comportato diversamente ? 2)
Si può capire l'accanimento del Martini3) contro il Graziarli proprio perchè questi si era dimostrato leale sin all'ultimo, costringendolo, in fine dei conti, a slegarlo dal suo giuramento. Solo forse il rispetto della fede giu­rata ci spiega le reticenze del colonnello quando il Manin lo volle investire della sua nuova funzione; solo questo stesso rispetto può, a nostro parere, spiegarci certe decisioni ulteriori del comandante dell'Arsenale, promosso poi subito a comandante provvisorio della Marina veneta. H Benko von Boinik stesso, che trova tante circostanze attenuanti a ciò che considera lo spergiuro degli ufficiali di marina, esclude dallasua benevolenza i soli Oraziani e PaoluccL Forse appunto perchè per questi il caso di coscienza fu cosi difficile a risolvere. Tutti gli storici ed i testimoni, siano essi italiani o tedeschi, considerano che la perdita della flotta di Pola fu uno degli errori più gravi e grave di con­seguenze commesso dal governo provvisorio capeggiato dal Correr. Gia­comelli giudica un'ingenuità enorme il fatto di avere affidato a un ca­pitano del Lloyd austriaco l'invito fatto alla fiotta austriaca ancorata a Pola d'immediatamente recarsi a Venezia .4)
Bartolomeo Benvenuti non giudicava diversamente, dopo aver spiegato che la commissione municipale aveva fatto male a permettere la partenza dcìTArciduca Federico, nonostante la formale opposizione del Mengaldo. Aggiunge: Inoltre, in luogo di spedire anzi tratto a Pola un apposito uffi­ciale, per via compiutamente sicura, la Commissione immaginò follemente d'incaricare lo stesso capitano del Lloyd dei dispacci concernenti il ritorno della flotta. E indarno taluno dei presenti fece osservare quanto fosse impru­dente l'affidare una sì importante missione a un impiegato del Lloyd autriaco, suddito austriaco, e recantesi negli stati austriaci ! Uno dei membri del go­verno 5) dichiarò che conosceva personalmente il capitano Maffei e di lui rispondeva. Dietro di che, si risolvette di consegnare a lui gl'importanti dispacci, esigendo la sua parola d'onore di rimetterli fedelmente, a Pola . *) Carlo Alberto Redaelli esprime la medesima opinione 7) e tutti gli storici ri­presero uguali condanne. H Benko von Boinik dà un'altra versione, un po'
1) Ibidem, P- 104.
2) Ibidem, pp. 70-71.
3} Ibidem, pp. 110-111. Egli dà, delle esitazioni di Graziasi, una spiegazione sua: Als der Marine-Obcrkommaiidant dem Letzteren ini Aracnal dieso Erncnnung verkttndete, fand ér aich von demen Bctroffcnbeit uud Verlcgcnbeit uberrascht, omsomer dass or den Gegon-thexl za erwarten beteiligt su seta glaubte .
4) ANGELO GIACOMELLI, Reminiscenze della mia vita politica negli anni 1848-1853, Fi­renze, Barbera, 1893, p. 69.
5) Leone Pincherle.
6) PLANAT DB LA FAVE, op. cit., pp. 119-120.
7) CABLO ALBERTO RADAELLT, Storia dello assedio di Vanesia negli anni 1848-1849, Venezia, AntoneUi, 1875, p. 80.