Rassegna storica del Risorgimento
DALMEDICO GIUSEPPE GIACOMO ; GARIBALDINI
anno
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1957
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Giuseppe Giacomo Dalmedico
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tori dell' Associazione d'Assistenza e Mutua Onoranza Funebre fra Superstiti delle Patrie Battaglie , ricoprendo in essa per lunghi anni la carica di cassiere. Egli assolse l'incarico con zelo veramente raro, tanto che per sovvenire alle necessità dei più poveri, nonostante le ristrettezze del bilancio, faceva entrare di tanto in tanto varie offerte di decine e di centinaia di lire... di allora, intestate ad N. N. , mentre in realtà provenivano dai Suoi personali risparmi.
Garibaldino di Mentana, non aveva potuto accantonare in un'attesa inoperosa e snervante l'ansia e l'ardore che avevano invasò gli Italiani più sensibili e le camicie rosse in particolare, protesi alla conquista della vera capitale; in ogni più propizia circostanza, come anche nell'attività pubblicistica (collaborava a U Rinnovamento), L) egli faceva quindi propaganda feconda e convincente per tale causa ed i suoi discorsi tenuti anche in taluni caffè come al Florian , all' Aurora , all' Angelo , Al vero caffè avevano l'effetto di accendere vieppiù gli animi e di far riecheggiare talora anche per le strade il grido garibaldino di Roma o morte ! .2) Per intuibili ragioni di contingente politica internazionale le autorità di polizia dovettero avvertirlo di moderare il tono delle sue concioni, che provocavano un '48 , come allora si usava dire per significare che mettevano scompiglio; il 15 ottobre 1871, essendo stato finalmente coronato questo grande sogno, Giacomo fu fregiato della medaglia di benemerenza per la liberazione di Roma.
Si occupò allora attivamente per far erigere in Mentana un monumento-ossario per i caduti negli scontri del 1867, trovò consensi ed appoggi, mentre autorevoli e volenterose personalità si prodigarono per attuare l'iniziativa. Rimasero dell'avvenimento alcune lettere, di cui una assai significativa, che udii rileggere un paio di volte, del sindaco di Mentana, il quale rimetteva a Giacomo, il 3 novembre 1877, la medaglia commemorativa dell'inaugurazione di quel monumento.
3. Il 1 maggio 1874 moriva Niccolò Tommaseo a Firenze, nella casa che in quel torno di tempo fu occupata dalla famiglia Dalmedico, ivi trasferitasi da Venezia. La morte del grande dalmata costituì per i Dalmedico Un lutto profondamente sentito, reso più doloroso dalla nostalgia per la loro città natale, che la presenza del Tommaseo avrebbe certamente attutito. Giacomo non allentò tuttavia i suoi legami con Venezia, pur proseguendo o sviluppando le sue attività principali nella nuova residenza, dove aveva assunto un impiego nelle Ferrovie dello Stato.
!) H Jliniwvitmento, gazzetta del popolo di Venezia era stato fondato nel 1866 da Cacio Pisani. Nel 1872 ne divenne direttore G. S. Battaggia.
2) Mi sovviene che brani di questa sorta di pubblio! comizi mìo nonno mi narrava quando ero ancora bambino e ebe poi ripensandoli fra ino e me, nell'alzate lo sguardo verso un grande ritratto di nonno Alessandro, vestito da garibaldino, con il lungo fucile e la baionetta in canna, mi pareva di vedere la sua figura staccarsi dalla parete e slanciarsi alPas-alto. Trascorrevo allora alcuni mesi dell'anno in una grande villa degli avi materni, parzialmente requisita durante lo prima guerra mondiale dui tribunale militare del comando della III armata e, insieme ai figliuoli dei gastaldi, giuoco vaino spesso ai garibaldini ; di era poi, so dovevo attraversare In sala degli stemmi, assai spaziosa e talvolta con le luci epente, vincevo l'impressione del buio mettendomi a correte e gridando: Roma o morte I . Suggestione d'un motto !